Sequestro nel market cinese

Dalle cuffiette per cellulari alle collanine. Sono 12 mila i prodotti sequestrati dalla Finanza a un market cinese di Mondovì.

Dalle cuffiette per cellulari alle collanine. Sono 12 mila i prodotti finiti sotto sequestro dopo un’operazione della Finanza a un market di Mondovì gestito da cittadini di nazionalità cinesi. Uno di quei market dove si può trovare di tutto, dalla lampada da soggiorno al vestito da sera, a prezzi stracciatissimi. Ma senza etichetta, come invece sarebbe previsto dalla legge.
L’operazione è stata condotta dai finanzieri di Cuneo, nell’ambito di una vasta serie di controlli finalizzati a contrastare l’introduzione e la vendita nel territorio della “Granda” di articoli e prodotti fabbricati in Cina e privi dei necessari requisiti di sicurezza. Sotto la lente delle Fiamme gialle è finito anche un market di Mondovì, quello di via Langhe. Nel corso dell’attività sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro oltre 12 mila articoli di ogni tipo: «Accessori per telefonia, materiale elettrico, bigiotteria e generi vari – spiega il comandante provinciale, il t. col. Sergio Napoletano –, per un valore commerciale di circa 30 mila euro». Cifra che fa ben capire il valore del singolo pezzo. «Questi i prodotti non rispondevano ai requisiti di conformità e sicurezza stabiliti dalla normativa di settore, contenuta nel “Codice del consumo” e pertanto risultavano potenzialmente pericolosi se immessi sul mercato. Il Codice del consumo impone la presenza sul prodotto e/o sulla sua confezione di un’etichetta in lingua italiana chiara e leggibile contenente i dati relativi al Paese di origine del prodotto, al produttore, all’importatore nonché le istruzioni per l’utilizzo del prodotto in sicurezza. Sugli articoli di bigiotteria, in particolare, è necessaria l’indicazione dell’utilizzo nella loro produzione di eventuali sostanze o prodotti allergizzanti ovvero pericolosi per la salute, quali il “Nichel” e il “Piombo”».
Non ci sono state conseguenze penali, ma solo sanzioni amministrative: il legale rappresentante della società è stato segnalato alla Camera di Commercio di Cuneo, i prodotti sono stati confiscati ma il negozio non è stato posto sotto sequestro.

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