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08 Aprile 2015 - 09:13
La scorsa settimana il consigliere provinciale Rocco Pulitanò ha invitato l’assessore regionale Balocco a prendere visione delle frane nelle Langhe, Alta Langa e Monregalese. Balocco e Pulitanò, assieme ai tecnici di Regione e Provincia, si sono recati nei Comuni di Farigliano Dogliani, Somano, Bonvicino, Torresina, Roascio, Bastia e Mondovì per verificare la situazione delle frane. Anche la Provincia di Cuneo che ha richiesto (così come la Provincia di Asti) lo stato di calamità naturale. Per la struttura tecnica regionale delle prime valutazioni, tenuto conto che tra i dissesti in via di censimento vi è il coinvolgimento di nuclei abitati e di collettività locali, esistono margini per un interessamento dei competenti organi dello Stato, anche in relazione ad una possibile reiterazione dei problemi e nel quadro generale del recupero dell’assetto idrogeologico. A tal proposito, il presidente Chiamparino ha incontrato il neo-ministro delle Infrastrutture, Graziano Del Rio, per sottoporgli la richiesta di riconoscimento dello stato di calamità e lo spazio per utilizzo di un “patto di stabilità incentivato”, che potrebbero liberare risorse aggiuntive.

«Per questo tipo di fenomeni – ha affermato Balocco – la Regione dispone di sempre minori risorse. Da parte nostra, possiamo pensare di attivare parte dei 3 milioni ancora disponibili della Legge 38, la Provincia farà la sua parte, ma risulta indispensabile attivarci per reperire ulteriori fondi».
«La Provincia – commenta il consigliere provinciale Pulitanò – assieme alle ATL del territorio, di concerto con le Associazioni di categoria e la Fondazione CRC ha fatto un grande lavoro per poter assicurare un’offerta turistica a 360° su tutto il territorio cuneese, anche in previsione dell’Expo. Ora serve uno sforzo per assicurare ai visitatori, strade sicure e percorribili. Un servizio che, prima ancora, va assicurato anche e soprattutto a chi in questi territori ci abita e ci lavora. Ho consegnato a Balocco una copia della documentazione trasmessa ai parlamentari locali in occasione del Consiglio provinciale aperto, dove si evincono tutte le criticità del territorio per il riconoscimento dello stato di calamità naturale».
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