“Custodi di paese” a raduno a Paroldo

Affidata la “mission” di spendersi per conservare tradizioni, eventi, testimonianze dell’alta Langa

Nella splendida cornice della borgata Cavallini di Paroldo, domenica si è svolto un evento unico legato alle tradizioni: il primo raduno dei “Custodi di paese”. Chi sono i “Custodi di paese”? Sono coloro che per vari motivi si sono “presi cura” del proprio Comune custodendone, appunto, e difendendone i veri valori, le tradizioni, la storia. In tanti hanno risposto all’invito del presidente dell’Associazione “Masche di Paroldo” Romano Salvetti, organizzatore insieme al Comune dell’iniziativa; sì, perché ogni Comune confinante con Paroldo oppure facente parte dell’alta Langa, ha inviato un rappresentante “Custode di paese”, per iniziare tutti insieme un evento destinato a crescere e svilupparsi negli anni.
«“Custodi” – ha detto domenica Romano Salvetti –, il profondo inserimento nella realtà quotidiana del vostro paese vi permette di coinvolgere i compaesani sempre, il vostro esempio può contagiare i più giovani che magari si risvegliano dalle pigrizie consolidate dalle sirene tecnologiche, la vostra azione rappresenta un riferimento per tutti, perché silenziosa e costante. L’attaccamento quotidiano al proprio ambiente è la migliore risposta al progressivo deserto che ci assedia. E ora mi piacerebbe in un futuro, almeno una volta all’anno ad aprile, ci fosse un incontro qui nel paese delle Masche per stabilire un contatto più saldo e continuativo. Niente di straordinario, ma una pratica che venga ripetuta negli anni, con l’umanità e la semplicità che contraddistinguono voi custodi».
Ecco i “Custodi” presenti domenica. Per il Comune di Paroldo: Anna Garabello, Liliana Muratore, Olga Cerrone e Aldo Sattamino; per Belvedere Langhe: Luigi Barroero e Debora Schellino; per Bonvincino: Roberto Uffiziale; per Bra: Fabio Bailo; per Camerana: Giuseppe Icardi; per Castellino Tanaro: Carla Merletti, Ivano e Renzo Ghiglia; per Castino: Remo Salcio; per Ceva: Barbara Florio e Ornella Cordero; per Cossano Belbo: Mauro Noè; per Igliano: Fausto Gonella e Marisanna Lamberti; per Mango: Donato Bosca; per Marsaglia: Pierino Musso e Giuseppe Bracco; per Mombarcaro: Claudio e Giulio Carena, Carlo Galliano; per Monesiglio: Ugo Valesano e Mario Balocco; per Murazzano: Giovanni Gatto e Silvano Calleri; per Prunetto: Bruno Carbone; per Roascio: Aldo Minazzo; per Sale delle Langhe: Maria Grazia Bosio; per Sale San Giovanni: Pierina Accamo; per Saliceto: Marina Zia; per Sinio: Oscar Barile, e per Torresina Celestino Ricca.
Ad introdurre il pomeriggio è stato il vice sindaco di Paroldo, Alessio Maestro, che ha spiegato come eventi come questi possano dare ancor più valore ai piccoli Comuni. Poi sono intervenuti Romano Salvetti che ha illustrato il perché di questo raduno e gli altri due relatori, Donato Bosca e Fabio Bailo. Poi, dopo le varie testimonianze dei “Custodi” presenti, Luigi Barroero (Raviole al vin) e Bruno Carbone (Brav’om) hanno intrattenuto i convenuti con racconti e testimonianze di un tempo dell’Alta Langa. «La scelta di trovarsi di domenica non è casuale – ha concluso Salvetti –. E’ il giorno dedicato al sacro e al riposo ed è bene ricordarlo. Vorrei che il raduno di custodi contribuisse a mettere in evidenza, a comunicare al mondo l’aspetto più bello e positivo di questo territorio. Può così nascere una proposta destinata a dimostrare come i territori marginali contengano messaggi di salvaguardia antica. Umili e discreti testimoni diventano artefici di modelli nuovi eppure famigliari. Le alte Langhe hanno un territorio deserto e inselvatichito ma con una forza primordiale e autentica, non solo da cartolina e per il turismo mordi e fuggi. Contengono tesori naturali e vanno ben conservati. Un appello a tutti i custodi: prendano ancora più coscienza della loro funzione e provino con il loro esemplare comportamento a contagiare le nuove generazioni per mantenere su queste nostre terre un nocciolo duro di presidio e di qualità della vita. Tutto ciò stendendo una rete di conoscenza e amicizia tra loro, così da trasformare il paese di ognuno in un unico paese chiamato alta Langa».
Il presidente della Pro loco, Luca Prato, ha poi invitato tutti i partecipanti a una tradizionale “Merenda sinoria” nell’area verde del paese.

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