Il patrimonio d’arte e cultura della Diocesi di Mondovì è un pozzo quasi senza fondo, da cui si può attingere a piene mani. E quello che si potrà ammirare, fino al 3 maggio nelle sale del Vescovado a Piazza, è solo un breve assaggio. Piccolo, ma significativo per la cura dell’allestimento, la scelta delle opere e l’interesse-curiosità che saprà destare nei visitatori. È il frutto del grande lavoro degli organizzatori che hanno dato forma al tema, ambizioso e significativo, scelto da mons. Luciano Pacomio: “La felicità possibile: in Gesù Cristo il nuovo umanesimo”. E proprio il vescovo, in qualità di “padrone di casa” ha aperto ufficialmente la mostra venerdì 10 aprile: «Siamo arrivati alla seconda tappa (dopo l’esposizione “Oltre il tempo la croce” dell’anno scorso) di animazione della nostra realtà monregalese attraverso la cultura e l’arte. Il tema, quasi obbligato, richiama l’appuntamento del Convegno ecclesiale di Firenze (dal 9 al 13 novembre). La felicità possibile; in ogni situazione, in ogni età è possibile essere felici. È l’unica cosa da curare in mezzo ai limiti della vita». Una stagione di «felicità legata alla contemplazione di beni artistici – ha sottolineato il vicario generale d. Bartolomeo Bessone – di proprietà della nostra comunità». Una ricchezza incalcolabile, «un patrimonio incredibile di oggetti da cui abbiamo potuto pescare, ed in questo è stato fondamentale il ruolo di Tonino Rizzi – ha spiegato Laura Marino, consulente storico-artistica (insieme a Giancarlo Comino) –. Abbiamo raccolto pochi oggetti, ma significativi ed anche curiosi. Intorno a questi abbiamo sviluppato le riflessioni di mons. Pacomio». I pezzi ed i documenti esposti racchiudono una fetta della storia della diocesi e di Mondovì (come una tela dell’Adorazione del Bambino, attribuita alla Bottega del Morazzone del sec. XVI o la bolla di Urbano VI che assegna il titolo di Città a Mondovì ed erige la chiesa di San Donato in Cattedrale), e durante la mostra sarà possibile accedere anche alle sale “cinesi” del Vescovado, normalmente non accessibili al pubblico.
Resta sempre in sottofondo, e non sono mancati gli accenni durante l’inaugurazione, il sogno di poter realizzare un Museo per rendere ancora più giustizia al patrimonio d’arte e storia della diocesi di Mondovì. Il progetto ormai è più di un’idea e si spera che “La felicità possibile: in Gesù Cristo il nuovo umanesimo” possa configurarsi come una tappa di avvicinamento a questo importante traguardo.
Curatori della mostra (patrocinata dal Comune di Mondovì) sono stati gli architetti Gianpiero Danni e Igor Violino, con il coordinamento dell’arch. Luciano Marengo dell’Ufficio Beni culturali ecclesiastici della Diocesi. Ha collaborato anche l’Associazione “Volontari per l’arte” e non è mancato il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e di Fondazione CRT. Orari di apertura: sabato, domenica e festivi ore 15-18. Ingresso libero. Visite per le Scuole su prenotazione: Antonio Rizzi al numero 0174 41549.
“La felicità possibile”. Nella contemplazione dei nostri beni artistici
Fino al al 3 maggio, la mostra in Vescovado guardando al Convegno ecclesiale di Firenze