«Scriviamo per sottoporti la problematica della crisi congiunturale che sta colpendo l’intera Valle Tanaro che per anni ha rappresentato uno dei Distretti maggiormente industrializzati del Cuneese e dell’intero Piemonte». Così il viceministro della Giustizia, Enrico Costa, e i presidenti delle Unioni montane dell’Alta Val Tanaro e del Cebano, Luciano Sciandra e Alfredo Vizio, in uno scritto recentemente inviato al presidente della Regione Chiamparino. Lo scorso 3 aprile, a Garessio, durante una riunione voluta per affrontare il tema della crisi occupazionale in valle, gli amministratori avevano deciso di chiedere un incontro a Chiamparino per sollecitare la Regione a essere protagonista di un progetto condiviso di sviluppo territoriale. «Va avviata – si legge nel testo - una seria riflessione in merito alla riconversione cui dovrà, giocoforza, sottoporsi questo territorio: negli ultimi vent’anni, infatti, i posti di lavoro persi sono stati oltre 250 e la situazione non è certo migliorata con le ansie per le prospettive dei lavoratori del gruppo Sanofi e della ditta MWB». E ancora: «Auspichiamo di poter mettere in campo, insieme alla Regione, una strategia complessiva che affronti non solo la crisi industriale, ma anche il rilancio turistico della zona e la riattivazione degli investimenti infrastrutturali, primo fra tutti quello del traforo Armo-Cantarana. E’ necessario istituire un “tavolo territoriale” – composto non solo dagli amministratori, ma anche dalle Associazioni e da tutti gli altri attori interessati – con il quale la Regione possa confrontarsi per addivenire a un progetto di sviluppo». «Il nostro obiettivo – commenta Luciano Sciandra presidente dell’Unione montana Alta Val Tanaro – è riuscire a creare nuove opportunità per la valle Tanaro, coinvolgendo Ceva e il Monregalese. I risultati non si otterranno nell’immediato, ma solo con il tempo. Importante è confrontarci e poter studiare strategie al più presto. Per quanto riguarda l’Armo-Cantarana: concluse le regionali in Liguria, organizzeremo un incontro in valle con i due presidenti, ligure e piemontese, per sondare la volontà politica nel portare a compimento l’opera che ci avvinerebbe alla Liguria».
Costa, Sciandra e Vizio scrivono a Chiamparino
Crisi del territorio