«Domenica sera ho ricevuto una telefonata per conto della vice prefetto che mi informava dell’arrivo, a Torino, di circa 150 migranti che sarebbero stati destinati in diverse località, alcuni a Garessio. Ho ribadito, come già in precedenza rispondendo a uno scritto della Prefettura che ci chiedeva di verificare la disponibilità di strutture pubbliche, private e alberghiere da adibire all’accoglienza, che a Garessio non esistono immobili pubblici capaci di rispondere a tale funzione e che nemmeno strutture private e alberghiere potevano esservi adibite. Ma mi è stato risposto che dei privati avevano partecipato insieme alla cooperativa “L’Ancora” al bando pubblicato dalla Prefettura dando così la disponibilità. Attendevo notizie più precise per l’indomani, ma più nulla». Così il sindaco Sergio Di Steffano martedì mattina in Comune dopo l’arrivo, nel pomeriggio di lunedì, di migranti alloggiati in una villetta privata su due piani, seconda casa di proprietari che non risiedono a Garessio, sita in via Dei Campi, località Borgo. Il sindaco decide di recarsi sul luogo. Sono dieci i ragazzi, di età compresa tra i 18 e i 25 anni provenienti dal Bangladesh, Ghana, Nigeria e Gambia, ospiti in villetta. Qualcuno parla inglese. Raccontano di essere partiti dalla Libia su quattro diversi barconi, pagando 1.000 dinari (l’equivalente di circa 500 dollari), e di aver raggiunto le coste della Sicilia soccorsi da navi italiane. Due sono cattolici e otto musulmani. «Al momento non abbiamo telefono né Internet per poter comunicare con i nostri parenti – raccontano –. Dalla cooperativa che ci ha preso in gestione riceviamo il cibo, che cuciniamo, e ci hanno detto che, una volta al mese, ad ognuno di noi verranno corrisposti circa 75 euro». Il sindaco: «Il Comune ora provvederà, per quanto di sua competenza, a verificare la posizione contributiva, l’agibilità e gli aspetti amministrativi e burocratici legati all’abitazione».
Garessio: dieci migranti al Borgo
Ospitati in villetta resa disponibile da privati alla Cooperativa “L’ancora”