ultime notizie
16 Luglio 2015 - 10:24
C’era perfino un segnale, per il cliente: un “Maneki Neko”, il giocattolino orientale a forma di gatto con la zampina che saluta. Era il segnale: prego, entrate, dietro la porta c’è quello che volete. Infatti i clienti non mancavano mai: a migliaia, in maggioranza italiani, per fare sesso con quelle schiave cinesi. Tenute chiuse in casa, a volte clandestine, in pratica sequestrate dai loro “padroni”. Quindici persone, che ora sono finiti sotto custodia cautelare con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento e allo sfruttamento della prostituzione e favoreggiamento di immigrazione clandestina. Mandavano avanti quindici case di appuntamento sparse in tutto il nord Italia: una era a Mondovì, una a Peveragno.
«Operazione importantissima»
«Un’attività di repressione di grande rilievo – la descrive il colonnello Flavio Magliocchetti, comandante provinciale dell’Arma –, iniziata mesi fa e dall’esito importante». Il procuratore capo Francesca Nanni: «Questa volta si è andati ben oltre la superficie, arrivando a contestare anche il reato di associazione a delinquere»Dietro a quegli appartamenti, affittati da proprietari forse ignari, c’era una vera rete piramidale di sfruttamento del sesso. Un giro di centinaia di migliaia di euro al mese: il denaro contante trovato negli appartamenti e sequestrato ammonta a 25 mila euro.
Segnalazioni partite da Cuneo scoperchiano una rete estesa al nord Italia
I soggetti a cui è stato notificato il provvedimento di cattura sono dodici cinesi e tre italiani, due milanesi e un mantovano. «Le segnalazioni sono partite proprio da Cuneo – spiega il maggiore Nicola Ricchiuti, comandante del Reparto operativo dei Carabinieri di Cuneo –, dalle segnalazioni di alcuni residenti nella zona dell’Ospedale che avevano notato un andirivieni continuo di persone. Era la punta di un iceberg: dopo otto mesi di indagini si è ricostruita tutta la “rete” che da Cuneo toccava Torino, Milano, Reggio Emilia».
Annunci on line e telecamere nascoste
I clienti venivano agganciati on line, con il solito sistema degli annunci sui siti: negli appartamenti sono stati sequestrati 200 telefonini o tablet. All’insaputa dei clienti, negli appartamenti erano fissate alcune telecamere nascoste collegate a camere attigue, sorvegliate dai “protettori”: forse per tenere d’occhio le ragazze, o forse per ricattare i “clienti”.
Associazione a delinquere: ragazze tenute come schiave
«Il cartello-italocinese era a struttura piramidale – spiega la dottoressa Chiara Canepa, sostituto procuratore che ha coordinato le indagini –: ai vertici c’erano quelli che coordinavano tutto, e si scendeva fino alle “capodonne” che impartivano alle singole ragazze gli ordini e le istruzioni sul “lavoro”». Erano tenue come schiave, a volte chiuse a chiave dentro l’appartamento senza possibilità di uscire. Tutte ragazze fatte venire in Italia proprio allo scopo di sfruttarle come prostitute: da qui le accuse di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e soprattutto di associazione a delinquere. Imputazione pesante, quest’ultima, che spiega anche le due misure del gip Sandro Cavallo.
I soggetti a cui è stato notificato il provvedimento di cattura sono:
1. ZHANG Jing, 35enne donna cinese domiciliata a Castiglione delle Stiviere (MN);
2. PREMOLI Tiziano, 50enne impiegato residente a Castiglione delle Stiviere (MN);
3. WU HIU XIAN, 32enne donna cinese abitante a Milano;
4. LASCARO Francesco, 74enne pensionato di Milano;
5. CAPIZZI Francesco, 68enne pensionato di Milano, a cui è stato sequestrata la droga;
6. CHEN Yuzhen, donna cinese 46enne abitante a Ventimiglia (IM);
7. HU Chune, donna cinese 53enne abitante a Torino;
8. ZHAO Wanli, uomo cinese 34enne abitante a Barge (CN);
9. HU Yongxiang, uomo cinese abitante a Reggio Emilia;
10. ZHAO Shaoping, donna cinese 47enne abitante a Reggio Emilia;
11. KANG Wensheng, uomo cinese 47enne abitante a Milano;
12. YU Ying, donna cinese 46enne abitante a Barge (CN);
13. YAO Xiu Quing, donna cinese 49enne abitante a Manta di Saluzzo (CN);
14. TIAN Ming, uomo cinese 33enne abitante a Milano;
15. ZHANG Yan Jie, donna cinese 43enne abitante a Mantova.
Edicola digitale
I più letti
Versione web de L'"Unione Monregalese", settimanale cattolico di informazione, notizie ed opinioni di Mondovì. Iscr. n°8 Reg. Canc. Trib. di Mondovì del 05-04-1951.
Direttore Responsabile Corrado Avagnina.
Edito da CEM - Cooperativa Editrice Monregalese Piazza S. Maria Maggiore, 6 - 12084 Mondovì - Tel. 0174 552900 - P.Iva: 01654260049
Registro delle Imprese di Cuneo n. 01654260049
Albo Società Cooperative n. A118893
Capitale Sociale € 25.768,00 i.v.
L’Unione Monregalese percepisce i contributi pubblici all’editoria. Tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale. Amministrazione trasparente: pubblicazione dei contributi pubblici, importo lordo contributo editoria anno 2022 euro 363.048,48 come da decreto della Presidenza Consiglio Ministri del 5.12.23
Oltre a quanto evidenziato in Nota Integrativa si evidenzia che gli aiuti di Stato e gli aiuti de minimis ricevuti dalla società sono contenuti nel Registro nazionale degli aiuti di stato di cui all'art. 52 della L. 234/2012 a cui si rinvia e consultabile a questo link