Quello dei Tame Impala era forse uno dei dischi più attesi nel 2015 tra gli amanti del rock psichedelico, dopo il successo ottenuto nel 2012 con Lonerism. Una band che al secondo album ha a che fare con i primi clamori del successo può decidere di mettersi alla prova e confrontarsi con quanto fatto per non ripetersi. Currents è uscito sotto i migliori auspici a fine luglio e – c’è da crederci – ha sicuramente stupito tutti, soprattutto per la scelta di battere la strada della psichedelia passando attraverso suoni decisamente più pop. Come i the Black Keys nel passaggio tra Brothers e El Camino, i Tame Impala hanno fatto una scelta di carattere artistico alla ricerca di un pubblico più ampio e variegato; e questa scelta, almeno per chi scrive, non pare abbia pagato a pieno. Non si può certo sostenere che Currents sia disco brutto; è prodotto in maniera impeccabile e ricco di sfumature anche per un ascoltatore esigente. Let It Happen si apre come la migliore delle dichiarazione di intenti: per quasi 8 minuti la band di Perth snocciola tutto il meglio della psichedelia in un viaggio pop ricco di riferimenti, anche con mondi difficilmente associabili (vedi soprattutto quello dei Daft Punk). E se la prima traccia pare riuscita, avanzando nella restante quarantina di minuti, l’ascolto poco alla volta si fa stentato e non sempre attento. Quando capitano esperienze di questo tipo è perchè ci si trova di fronte a un piccolo capolavoro o al contrario di fronte a uno di quei piatti che seppur buoni non si riesce mai a raggiungere l’ultimo boccone.
Tame Impala “Currents” 2015, Modular Recordings. Psych-Pop
il video di Let It Happen
www.youtube.com/watch?v=pFptt7Cargc
e per i più arditi che volessero cominciare ad ascoltare tutto il disco su youtube