Ci sono 12 cuscini adagiati su un’aiuola, una cassa di legno con uno spioncino e fotogrammi sparsi sotto i portici che spezzano gli istanti di un filmato. Cos’è? È “LocalArt”: tre installazioni artistiche in piazza Maggiore, esito di un concorso che ha premiato tre giovani artisti cuneesi.
“LocalArt” è un progetto promosso dalla Fondazione CRC e dai Comuni di Mondovì e Alba: tre opere sono state piazzate nella nostra città, altre tre nella capitale del tartufo. Le opere d’arte saranno esposte, fino al 15 novembre. Queste installazioni temporanee, frutto di mesi di ricerca e d’interazione con il territorio, sono studiate appositamente per inserirsi nel contesto cittadino: “local art”, appunto, arte pensata per gli spazi locali. Le tre opere sono state presentate venerdì 9 ottobre, in una conferenza tenutasi presso la stazione di valle della Funicolare, alla presenza dell’assessore Mariangela Schellino, di Marco De Michelis (Università IUAV di Venezia, Facoltà di Design) e di Ilaria Bonacossa (direttrice Museo Villa Croce).
Tutte e tre le installazioni sono state posizionate nel rione storico di Piazza. La prima si trova proprio sotto al torre del Belvedere: “Monumento a dodici sviste di tempo” di Giulia Gallo, dodici calchi di cuscini che rappresentano il tempo del sonno, diametralmente opposta a quello della veglia che a Piazza è definito dalle meridiane, strumento di misura del tempo che funziona solo in presenza del sole. Sotto i portici di piazza Maggiore sono stati appesi i fotogrammi che spezzano il filmato “Treecloack Bell”, opera di Giulia Savorani: una narrazione che parla di evasione e libertà (il filmato è stato anche proiettato alla conferenza di presentazione). Infine, sempre in piazza, davanti alla Missione, è stata posata la cassa di “Macropsia”, opera del duo The Bounty Killart: un contenitore con uno spioncino, attraverso cui farsi avvolgere da uno strano gioco prospettico.
Una Piazza per l’arte giovane
Ci sono 12 cuscini adagiati su un’aiuola, una cassa di legno con uno spioncino e fotogrammi sparsi sotto i portici. Cos’è? È “LocalArt”.