Alla fine, l’hanno avuta vinta loro. Contro il paradosso di quella norma che aveva costretto alle dimissioni mezzo CdA perché composto da persone che, pur facendolo senza compenso, non potevano ricoprire incarichi di quel tipo in quanto pensionati. Anche se ci sono voluti quasi sei mesi, Edoardo Ambrassa e Giancarlo Battaglio restano al loro posto nel CdA del “Sacra Famiglia”, la Casa di riposo comunale che sorge all’Altipiano.
Erano stati costretti a presentare le dimissioni a maggio, dopo che era uscita una norma che vietava ai pensionati di ricoprire incarichi nelle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza anche a titolo gratuito. Così quattro membri del Consiglio di amministrazione (compreso il presidente, il professore in pensione Antonio Rimedio) avevano dovuto presentare le dimissioni. Una norma che praticamente tutti avevano definito paradossale, dal momento che andava a vietare gli incarichi proprio a quella categoria di persone che, essendo in pensione, hanno maggiore disponibilità di tempo. E la norma non faceva alcuna distinzione sulla retribuzione: l’incarico era interdetto anche se privo di gettone. Due surroghe erano già avvenute, in sostituzione del prof. Rimedio e di Umberto Chiara: erano subentrati Giuseppe Germanetti (già sindaco di Trinità) e la commercialista Aurora Lombardi. Ma a fine agosto è arrivata la nuova legge che specifica che se l’incarico è “a titolo gratuito”, allora anche i pensionati possono ricoprire posti come questi. Battaglio e Ambrassa, ancora non sostituiti dal CdA, hanno dunque ritirato le proprie dimissioni.
“Sacra Famiglia”: amministratori ritirano le dimissioni
L’hanno avuta vinta loro, contro il paradosso di quella norma che aveva costretto alle dimissioni mezzo CdA.