La prima edizione del premio “Villanovese nel mondo” è andata a suor Elisabetta Barolo, consorella delle Missionarie della Passione, ma prima di tutto villanovese e donna, che con la sua vita di coraggio e dedizione ha incarnato l’invito papale ad andare, senza paura, nelle periferie. Un premio nato dalla collaborazione tra l’Amministrazione e la Parrocchia e dal confronto tra maggioranza e minoranza. «Ogni anno – ha spiegato l’assessore Tamara Rosso –, verrà premiato un villanovese distintosi nel mondo per la sua vita di impegno. Abbiamo voluto pensare a suor Elisabetta e alla sua capacità di trasmettere positività». «Un’iniziativa nata anche dalla nostra proposta in Consiglio comunale – dicono i consiglieri Bongiovanni, Tomatis e Merlo –, in cui si incaricava la Giunta ad attivarsi per riconoscere il merito di chi, partendo dal nostro paese, è impegnato da molti anni su fronti di sostegno, promozione sociale e testimonianza». La sua vita consacrata è iniziata proprio a Villanova, nel ’68. «Adesso – ha spiegato don Franco Bernelli – è un punto di riferimento per la Romania». La missione era il suo sogno e lo ha realizzato partendo, nel ’99, per un Paese di emigrazione, povertà, solitudine, degrado. Ora tante persone sono state accolte mentre la Missione è cresciuta, il Paese ha alzato la testa, si rafforza, guarisce.
Suor Elisabetta, villanovese nel mondo
A servizio degli ultimi, con coraggio