Tre assoluzioni e una condanna. Si chiude così il processo per incendio colposo che vedeva imputate quattro persone per il rogo che devastò il residence “Diamant”, uno dei condomini-chalet sulla Conca di Prato Nevoso. L’incendio avvenne nel giugno di cinque anni fa. La sentenza è stata emessa giovedì scorso in Tribunale a Cuneo: l’unico condannato è Enrico Martina, amministratore dell’impresa che si occupò della vendita degli alloggi.
Il “Diamant Sky” fu il primo residence costruito nel borgo “Stalle Lunghe”, la nuova area residenziale sorta in questi anni a fianco delle piste da sci di Prato Nevoso. Un grande chalet di legno che si ergeva a due passi dalla “Conca” della stazione turistica. Il 24 giugno 2010 un rogo lo avvolse completamente. L’incendio fu causato da una canna fumaria di un caminetto ostruita: il proprietario di uno degli appartamenti accese il camino, e dopo poco il tetto dell’edificio prese fuoco. Le fiamme danneggiarono pesantemente la struttura, le operazioni dei Vigili del fuoco per spegnere il rogo durarono ore e ore.
Al termine delle indagini vennero rinviate a giudizio quattro persone, con l’accusa di incendio colposo: i professionisti Fulvio Milone e Renato Musso, il manager della “Prato Nevoso Ski” Gianluca Oliva e il dott. Enrico Martina. Per Milone e Musso è stato lo stesso pubblico ministero, il vice procuratore di Cuneo dott. Maurizio Picozzi, a chiedere l’assoluzione. Assolto dalle accuse anche Oliva, per cui invece la Procura aveva chiesto una condanna a tre anni. L’unico responsabile, secondo il giudice, è stato Martina: condannato a una pena di un anno e quattro mesi (pena sospesa; l’accusa aveva chiesto due anni) e al pagamento dei danni, per i quali il Tribunale ha fissato una provvisionale di 5 mila euro per ciascuna delle parti civili coinvolte (una dozzina, tra cui anche il proprietario dell’appartamento dal cui camino si era generato il rogo). L’avvocato difensore, il legale Mario Bruno: «Attendiamo di leggere la sentenza, poi valuteremo se presentare ricorso in Appello».