L’arte dell’arrangiarsi, che sembrava appannaggio di alcune aree del Paese, sembra essere diventata patrimonio comune a tutti gli italiani. In fatto di inventiva, dalle nostre parti e precisamente a Castelletto Uzzone, un ristoratore del paese ha dato prova di potersi candidare al Guinness dei primati per quanto attiene la particolare arte nello spillare gratuitamente i servizi essenziali per la conduzione della propria attività. È della scorsa settimana, a tal proposito, la denuncia appioppatagli dai Carabinieri di Cortemilia per “sottrazione” di acqua dal pubblico acquedotto. L’uomo aveva, infatti, escogitato un metodo per rifornirsi di acqua attingendola dall’acquedotto prima del suo contatore. Il danno arrecato, in questo caso, ammonta a circa un migliaio di euro. Ben più pesante, in termini economici, è stata l’impresa dello stesso commerciante che, due giorni dopo il primo episodio, si è fatto “beccare”, sempre dai Carabinieri di Cortemilia, nel ben più cospicuo e redditizio utilizzo di energia elettrica, anche in questo caso bypassando il contatore della compagnia fornitrice. Dalle prime sommarie indagini dei Carabinieri, pare che in questo caso l’appropriazione indebita sia corrispondente a ben 50 mila euro. È stata, in questo caso, l’ingordigia del commerciante, a tradirlo. Infatti l’impianto che forniva l’energia elettrica al ristorante ed all’abitazione sicuramente era stato fatto al meglio, ed a prova di ogni rilevamento. L’uomo non si è accontentato e ha voluto, mediante un cavo sospeso, alimentare una terza utenza. Il cavo volante è stato visto dai Carabinieri che, insospettitisi, hanno approfondito la loro indagine, scoprendo così il trucco. Per il commerciante di Castelletto Uzzone è scattato così l’arresto. Dopo la convalida del provvedimento, l’uomo è stato rimesso in libertà e dovrà, per poter avere un nuovo allacciamento alla rete elettrica, saldare fino all’ultimo centesimo il suo debito verso la compagnia fornitrice.
Ruba acqua e luce bypassando i contatori: commerciante nei guai
L’arte dell’arrangiarsi, che sembrava appannaggio di alcune aree del Paese, sembra essere diventata patrimonio comune a tutti gli italiani.