Gli Istituti professionali hanno sempre patito una fama particolare, come se fossero “figli minori” del sistema scolastico superiore. Chissà che invece, in tempi in cui la crisi costringe tutti a fare i conti col lavoro, qualcosa non cambi? Soprattutto a Mondovì: dove si scopre che abbiamo alcuni fra gli Istituti professionali migliori della provincia e della regione, almeno per chi cerca lavoro. Le “medaglie” vanno soprattutto all’Istituto professionale “Garelli” e all’Alberghiero “Giolitti”.
Il “Garelli” guida la classifica in Piemonte
La classifica della Fondazione Agnelli, elaborata dal portale Eduscopio, si basa su tre parametri: la percentuale di diplomati che hanno lavorato almeno 6 mesi entro i primi due anni dal conseguimento dal diploma, il numero di giorni d’attesa che in media trascorrono prima che un diplomato abbia accesso a un’occupazione e la percentuale di diplomati che a 2 anni dal diploma lavorano e hanno una qualifica professionale in linea con il titolo di studio conseguito. E in questa classifica l’Istituto professionale di Mondovì, il “Garelli”, è quello con la più alta percentuale nel primo parametro in tutto il Piemonte nel settore “Industriale-artigianale”: il 78% degli studenti, che escono da qua, inizia a lavorare entro 6 mesi. Stanno al 51% le altre due scuole dell’Istituto unico, ovvero il “Cigna” (settore “Tecnologico”) e il “Baruffi” (settore “Economico”, ovvero l’ex “Ragioneria”).
Anche l’Alberghiero al top
Non è una sorpresa trovare ai vertici delle classifiche l’Alberghiero-Agrario “Giolitti-Bellisario” di Mondovì, eccellenza assoluta della città. La fa da padrone assoluto in “Granda” dove, nella classifica degli Istituti professionali del settore “Servizi”, è il primo per tutti e tre i parametri. Ma non solo: nella categoria in cui è inserito è uno degli Istituti migliori del Piemonte, soprattutto per quel che riguarda il bassissimo tempo di attesa (105 giorni) da quando si finisce la scuola a quando si comincia a lavorare. Un dato notevolissimo, se si conta che l’Istituto nel suo complesso “sforna” un numero di diplomati all’anno che sfiora i 150.