Prima, si trattava di una tassa sul servizio, poi, il canone Rai è diventato un’imposta sul possesso del televisore. Ma nelle Valli monregalesi sono in molti a possedere un apparecchio tv e a non ricevere che pochi canali, se va bene pure a “intermittenza”. Si chiama “digital divide”, un divario digitale che da quando, nel 2009, si è passati al Digitale terrestre non è ancora stato colmato. «La situazione, a San Michele, è penosa – dichiara il sindaco Domenico Michelotti, che da tempo lotta per questa battaglia –, abbiamo già scritto più volte chiedendo un incontro. Nell’unica risposta che abbiamo ottenuto, un dirigente Rai ci spiegava, in buona sostanza, che per la nostra zona sarebbe stato necessario un nuovo ripetitore, ma vista “l’esiguità” dell’utenza non ci sarebbero stati interventi. Siamo amareggiati, paghiamo il canone come gli altri utenti».
Situazione complessa anche a Frabosa Sottana: «Già qualche tempo fa – spiega il primo cittadino Adriano Bertolino – avevamo segnalato il problema. Solo l’80% del nostro territorio è coperto dal segnale e, di questa parte, solo il 30% può contare su una buona copertura». Nella maggior parte dei casi, si riceve “il minimo indispensabile”: le tre reti Rai, i canali Mediaset, ma nulla di più e nulla dei moltissimi canali che avrebbero dovuto aggiungersi con il passaggio al Digitale terrestre.
C’è poi chi non riceve neppure le reti principali. In questi giorni, l’Uncem ha trasmesso ai Comuni un ordine del giorno relativo alla richiesta di un migliore servizio di trasmissione televisiva, anche in vista del fatto che il canone si pagherà sulla bolletta elettrica. Ha già risposto, il Comune di Villanova, che ha approvato il documento nella Giunta. Nel frattempo, anche la minoranza villanovese è intervenuta a sostegno dell’argomento. Marco Bongiovanni: «Anche Villanova è direttamente interessata da ampie zone di carenza di segnale o addirittura mancanza di copertura, pure nel concentrico. Chiediamo che l’ordine del giorno venga portato in Consiglio comunale e che venga trasmesso ai parlamentari regionali». Ma la Giunta comunale lo ha già approvato giovedì: «È una “campagna” che appoggiamo completamente – dichiara il sindaco Michelangelo Turco –. È assurdo che, nonostante si paghi il canone, ci sia ancora gente che non riceve il servizio». E un po’ in tutte le Valli monregalesi, anche gli altri Comuni cominciano a rispondere.