Recuperare il castello di Beinette e trovare per il prezioso immobile storico una nuova destinazione d’uso. È questo l’obiettivo della proprietà del bene e dell’Amministrazione comunale di Beinette, che in questi giorni hanno intrapreso una collaborazione per capire se esistano margini di manovra per avviare un discorso di restyling e valorizzazione.
Il castello è ormai da tempo inutilizzato e disabitato e verte in un grave stato di abbandono. Per questo motivo un intervento di recupero comporterebbe un esborso economico di grandi proporzioni, addirittura di qualche milione di euro. Le operazioni ovviamente dovrebbero essere seguite passo passo dalla Soprintendenza per i beni architettonici, la quale detterebbe le “linee guida” da seguire ma, una volta deciso il possibile riuso del castello, il nodo più importante da sciogliere resterebbe sicuramente quello legato ai fondi di realizzazione. Come reperire una cifra così importante? Su questo interrogativo e sulla destinazione d’uso futura stanno lavorando attualmente amministratori comunali e proprietari. «Stiamo valutando diverse ipotesi – spiega il sindaco di Beinette, Lorenzo Busciglio –. Indubbiamente però, prima di sostenere un progetto di recupero, dobbiamo definire la destinazione d’uso. Vogliamo infatti che il castello diventi una struttura di pubblica utilità, con una ricaduta sicura sul territorio. “Buttare soldi” non ha mai senso, a maggior ragione in questo momento di crisi generale non avrebbe senso impegnare risorse in maniera poco oculata». Il castello di Beinette è documentato storicamente a partire dall’XI secolo.
L’edificio attuale, situato in cima ad una leggera elevazione del terreno, rivela all’esterno tracce dell’originale borgo medioevale solo nella torre quadrata che sovrasta il corpo principale. Nel Settecento, per volere di Carlo Francesco Ferrero, marchese di Ormea, si procedette ad una ristrutturazione del castello, seguita e realizzata dall’ingegner Carlo Antonio Castelli, che iniziò i lavori a partire dal 1741, dando vita ad un complesso nello stesso tempo gradevole e massiccio. Come detto, le operazioni di recupero sarebbero dispendiose e complicate, visto l’attuale stato di abbandono, ma l’idea a Beinette sembra diventare sempre più concreta con il passare dei giorni.
Foto realizzate
da Francesco Musso