Costa nuovo ministro per gli Affari Regionali

Dopo 20 anni, a Mondovì c'è nuovamente un "ministro Costa": Enrico Costa è il nuovo ministro degli Affari regionali. Esattamente come suo padre, 24 anni fa.

Enrico Costa legge Severino

"Qualis pater", verrebbe da dire. Come il padre. Dopo 20 anni, a Mondovì c'è nuovamente un "ministro Costa": il "rimpastino" di inizio anno di Renzi piazza Enrico Costa al ministero degli Affari regionali e Autonomie. Esattamente il posto che il padre, Raffaele, ricoprì 24 anni fa.

IL VIDEO DEL GIURAMENTO davanti al presidente Mattarella

Chi lo ha visto a Roma giovedì, giorno del CDM e del rimpasto, lo ha descritto "sorridente e tranquillo". Per ora non dichiara nulla: parlerà domani, dopo il giuramento davanti al presidente Mattarella che si terrà probabilmente in serata. La nomina di Costa è il principale tassello politico del "rimpastino" di Governo varato da Renzi per rimettere in assetto gli equilibri politici dell'esecutivo.

Così a 21 anni di distanza, Enrico Costa raggiunge i traguardi politici del padre Raffaele, che occupò quel posto nel 1992-93 sotto il Governo Amato. All'epoca, aveva 56 anni: il figlio, oggi, ne ha 46. Costa-senior fu poi ministro ai Trasporti sotto Ciampi e ministro della Sanità nel primo governo Berlusconi. Il percorso politico di Enrico Costa, uno dei "fedelissimi" di Alfano fin dalla nascita di NCD (fu il relatore del "lodo" che porta il nome del ministro degli Interni), ha pagato.

Il nome di Costa, avvocato di Mondovì, era dato per probabile da giorni. Andrà a occupare il posto lasciato vacante dalla Lanzetta (dimessasi un anno fa) e, prima di lei, di Del Rio: l'uomo del DDL che ha obbligato i Comuni a fondersi in Unioni e ha spazzato via le Provincie creando il “quarantotto” nel piccolo mondo antico delle zone periferiche. Un posto non così estraneo al profilo di uno come Enrico Costa, da sempre si pone come il politico che non si dimentica della sua terra anche quando è a Roma.

Stefano Viglione, amico e sindaco di Mondovì: «Come monregalese, sono orgoglioso che la nostra città torni ad avere un ministro: una nomina che sono certo saprà dare benefici a tutto il nostro territorio che può contare su un proprio rappresentante ai massimi livelli del Governo. Da amico, mi congratulo con Enrico e gli rivolgo un grosso in bocca al lupo, certo che gli insegnamenti di papà Raffaele gli indicheranno la giusta strada. Visto l'incarico auspico che nel nuovo ruolo Enrico sia messo nelle condizioni di poter intervenire anche in quell'anomalia tutta italiana che garantisce ingiusti privilegi a favore delle Province e Regioni a statuto speciale».

Silvano Dovetta, coordinatore cuneese NCD: «La nomina di Enrico Costa è una grande soddisfazione. Sono felice per lui, una persona che sicuramente si merita questo ruolo. Enrico è serio, corretto, ha lavorato benissimo alla Giustizia e sono certo che possa fare altrettanto bene nella sua nuova posizione. Questo è un incarico gravoso, soprattutto in un momento come questo. Un consiglio: non smetta non di ascoltare la gente e gli amministratori locali, che rappresentano una voce forte e radicata sul territorio e che ogni giorno affrontano problemi sempre maggiori. Ma, ripeto, sono convinto che lo saprà fare».

Alberto Cirio, eurodeputato: «Non faccio parte del suo partito e non condivido la sua attuale collocazione politica nel governo Renzi, però sono felice della sua nomina a ministro, perché Enrico lo merita come persona e perché lo merita la nostra provincia Granda, che finalmente può avere qualcuno che conta davvero a Roma. Da parte mia l’asse con Bruxelles è garantito».

Rocco Pulitanò, consigliere provinciale e comunale: «Ho appreso la notizia della nomina dell'amico Enrico Costa a Ministro degli Affari Regionali: non solo esprimo la mia vicinanza, umana e politica, a lui ed alla sua famiglia in questo momento di grande soddisfazione. Questa partecipazione al Governo mi inorgoglisca come cittadino monregalese e come consigliere comunale e provinciale. In un momento complesso come quello attuale non può che rassicurare il fatto di avere l'opportunità di un contatto diretto con l'esecutivo: la serietà, la correttezza e la passione dell'On. Costa sono la testimonianza migliore di cosa significhi davvero l'impegno per il territorio».

La “scalata” di Enrico Costa inizia nel maggio 2005 con l’elezione a Consigliere regionale del Piemonte (Gruppo FI), seguita dall’ingresso alla Camera nel 2006 nella lista Forza Italia. Rieletto nel 2008 nelle liste del PDL, è capogruppo del Pdl in Commissione Giustizia alla Camera e membro della Giunta per le Autorizzazioni a procedere di Montecitorio e della Commissione Affari Costituzionali. Si conferma anche alle politiche del febbraio 2013, diventando vicepresidente della Giunta per le autorizzazioni della Camera e membro della Commissione Giustizia. Nel novembre 2013 aderisce al Nuovo Centrodestra guidato da Angelino Alfano e nel febbraio 2014 diventa viceministro alla Giustizia nel governo Renzi (ministro Orlando). Alle regionali piemontesi del 2014 è candidato alla presidenza della regione per l'NCD arrivando quinto con il 2,98%. Costa è stato il relatore del discussissimo "lodo Alfano" e autore del DDL sul legittimo impedimento (nonché forte promotore della "legge bavaglio" che limita la pubblicazione delle intercettazioni sui giornali).
Da viceministro, ha portato a termine la riforma del codice penale per l'innalzamento delle pene minime per reati quali rapine e furti in casa

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