Abbandonano la vita di ufficio e diventano agricoltori

Nel piccolo paese tra la Langa cebana e l’Alta Langa, che conta poco più di 60 abitanti, si è registrato un trend inedito.

Negli ultimi tempi a Roascio, piccolo paese tra la Langa cebana e l’Alta Langa, che conta poco più di 60 abitanti, si è registrato un trend inedito: il ritorno alla campagna, dopo che sono nate diverse realtà. Da piccole attività, che da anni seguono la tradizione agricola locale, occupandosi di fienagione e coltivazioni di cereali e prodotti dell’orto, a nuove realtà insediatesi di recente, orientate verso altri settori quali l’allevamento di capre e l’elicicoltura. Elena Alberto, poco più che quarantenne, mamma di un bimbo di 9 anni, ha sempre svolto un’attività imprenditoriale legata all’azienda edile di famiglia. Con giornate incentrate su lavoro d’ufficio, burocrazia e “scartoffie”. Ma, da poco, ha deciso di cambiare vita e dedicarsi alla natura e all’agricoltura.

A Roascio sono sorte nuove aziende agricole? Come è accaduto?
Penso che sia in parte dovuto al periodo di crisi che il nostro Paese sta vivendo, che ha forse portato le persone a rivalutare ciò che abbiamo. Ovvero un vasto territorio in stato di abbandono, ma ricco di opportunità sia a livello agricolo che turistico, con una pari voglia di ritornare ad uno stile di vita più naturale e salutare. Certo è che le nuove aziende devono essere consapevoli rispetto ad un’attività tutt’altro che semplice ma ricca di soddisfazioni, mai scordando quanto chiede il mercato del momento, sempre più esigente in termini qualitativi.

Come è avvenuta la tua scelta di cambiare lavoro e vita?
Ho lavorato per anni nell’impresa edile fondata da mio padre e dopo in una nuova realtà che non ha portato ai risultati sperati. Mio marito ed io, amanti della campagna, avevamo comunque già scelto di formare la nostra famiglia a Roascio, nella terra dei miei nonni paterni, sognando un futuro diverso. La lotta contro il cancro prima e una grande delusione in ambito lavorativo poi mi hanno portata letteralmente a rinascere e a decidermi finalmente a fare, della mia passione per la campagna e per gli animali, un lavoro. Così un anno fa, con il pieno supporto della mia meravigliosa famiglia, ho avviato l’azienda agricola Cascina San Giovanni, in loc. San Giovanni 45. Più che una scelta lavorativa è stata una scelta di vita.

Contenta del cambiamento? C’è stato qualche pentimento?
Non sono mai stata così felice in tutta la mia vita. Dopo anni passati a “produrre carta” in ufficio, ora ho la possibilità di produrre qualcosa di concreto, tangibile e anche molto buono. Penso che il tempo sia la cosa più importante che abbiamo e ora ho tempo per godermi mio figlio, mio marito, vivere all’aria aperta e fare ciò che più mi piace… come potrei essermi pentita?

Come si struttura la vostra giornata?
Al mattino ci si occupa prima di dar da mangiare agli animali e della mungitura per proseguire con la caseificazione. Coltiviamo anche lamponi, mirtilli e fragole rifiorenti, che producono da fine maggio ad ottobre, quindi tra raccolta, pulizia delle piante e organizzazione della vendita i pomeriggi volano, per poi tornare a sera nella stalla per la seconda mungitura. Ovviamente mio marito Luca mi dà una grossa mano e si occupa dello spostamento del gregge nei pascoli che sono la maggior fonte di cibo per le nostre capre. Anche Tommaso, il nostro bimbo di nove anni, si rende utile; la sua mansione preferita e quella di dare il biberon ai capretti.

Un augurio per il futuro? Cosa ti aspetti dai prossimi mesi?
I sogni e le speranze per il nostro futuro sono veramente tanti. Stiamo avviando i progetti per la costruzione di una nuova stalla, che ospiterà sessanta capre adulte, e per il caseificio aziendale con punto vendita di formaggi e prodotti della nostra terra. Crediamo fortemente in una scelta di vita nel pieno rispetto della natura e dei suoi ritmi, e speriamo di poter trasmettere questi valori attraverso la genuinità e la bontà dei nostri prodotti. Ci auguriamo di poter continuare a coltivare ed allevare i nostri sogni. L’unica cosa di cui mi pento e di non aver avuto il coraggio di farlo prima. L’eterno dilemma di lasciare il certo per l’incerto. Non è cosa da tutti riuscire ad assecondare le proprie passioni e rincorrere i propri sogni, e io ho la fortuna e anche una buona dose di follia per poterlo fare! Mi auguro di avere tempo, tempo per la vita, la mia vita.

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