Bene Banca : 400 “no” alla fusione

Il CdA non si presenta alla riunione.

entinaia di persone hanno risposto “presente”, lunedì sera, all’appello del sindaco di Bene Vagienna Claudio Ambrogio, che ha convocato un Consiglio comunale aperto con un unico punto all’ordine del giorno: il futuro di Bene Banca e la sua “fusione” con la Banca Alpi Marittime di Carrù. Nel palazzetto dello sport, una gremita sala delle conferenze ha fatto da scenario all’evento, alla presenza di tanti soci di Bene Banca, amministratori locali, “addetti ai lavori” e giornalisti. L’intenzione chiara del primo cittadino era quella di organizzare una serata informativa, durante la quale i soci potessero finalmente ricevere risposte precise sul futuro della banca, direttamente dal suo Consiglio di Amministrazione. Le aspettative della vigilia però purtroppo sono state disattese, perché né il presidente di Bene Banca, il dottor Pier Vittorio Vietti, né alcun membro del CdA si sono presentati.

«Sono molto dispiaciuto che il dottor Vietti non sia venuto – ha detto Claudio Ambrogio in apertura –, anche perché questa serata era stata concordata con lui, spostando anche la data per ben tre volte. Questo doveva essere un evento informativo, ma per fare informazione sulla situazione attuale e futura di Bene Banca era cruciale la presenza di un rappresentante del CdA. Sui giornali leggiamo della futura “fusione” tra Bene Banca e Bam, attualmente però i soci non hanno ancora ricevuto alcuna spiegazione». Dopo l’intervento del sindaco, l’unico rappresentante di Bene Banca in sala, il dottor Simone Barra, vice direttore generale, ha preso la parola per leggere un comunicato inviato dal CdA: «Il presidente e il CdA ritengono che la situazione di Bene Banca debba essere analizzata nella sede opportuna e cioè all’interno dello stesso Istituto – ha riferito Barra –. Per questo motivo, si invita il Consiglio comunale ad una riunione informativa presso la banca. Sulla situazione attuale, i rispettivi CdA di Bene Banca e della Bam stanno verificando se esistano i presupposti per un’aggregazione paritetica, conveniente per entrambi. Solo in un secondo momento si potrà approvare la fusione. Bene Banca e Bam sono realtà sane, “stanno bene” e l’eventuale fusione permetterebbe di creare una nuova Bcc con addirittura 40 filiali in tre diverse province, con vantaggi per tutti: soci e dipendenti. Si precisa – ha concluso Barra – che la decisione ultima in materia di fusione spetta comunque sempre ai soci». Particolarmente interessanti anche gli interventi del dottor Michelangelo Fessia e del dottor Nazzareno Grechi, soci di Bene Banca: «Quando è stato eletto il CdA attuale – ha spiegato Fessia –, il presidente aveva detto che non ci sarebbe mai stata una fusione; vogliamo capire cosa sia cambiato in questi 18 mesi». «Venire a sapere dai giornali che si sta lavorando alla fusione, non è etico – gli ha fatto eco Grechi –. Gli amministratori forse non hanno capito che la banca è dei soci, i quali hanno il diritto di essere informati sempre».

Una votazione… “per gioco”
Sul finire della seduta ha preso nuovamente la parola il sindaco di Bene Vagienna, Claudio Ambrogio: «Prima di chiudere – ha detto – vorrei fare un gioco: alzino la mano i soci presenti in sala che sono favorevoli alla fusione con la Bam». Alla richiesta del primo cittadino, tra centinaia di persone intervenute, nessuno ha alzato la mano.

Bedino:«Bene Banca commissariata ingiustamente»
Chiuso ufficialmente il Consiglio comunale aperto, i presenti si sono intrattenuti ancora per qualche minuto, dando vita ad un dibattito vivace ed interessante, durante il quale ognuno poteva intervenire. Nell’occasione ha preso la parola anche Francesco Bedino, presidente di Bene Banca prima del commissariamento: «La banca è stata commissariata in maniera inspiegabile – ha detto –. Avevamo un istituto sano, senza problemi. Si sarebbe dovuti andare tutti nella stessa direzione, difendendola, invece all’epoca c’è stata molta indifferenza ed è arrivato un commissariamento ingiusto, a mio parere».

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