Quella frana ha smosso quasi più umori che terra. Ha diviso tutti: Comune, società, residenti. Se c’era una cosa che poteva riunire i fronti, questa è arrivata sotto la forma del parere tecnico che ha stabilito che le responsabilità sono multiple. Così ora tutti concordano almeno su punto: quella perizia non va bene. Ma, almeno in questa fase, è prevalsa la voglia di trovare una “soluzione condivisa”. Basterà?
La scorsa settimana annunciavamo che si stava muovendo qualcosa attorno alla storia della frana sotto La Madonnina, quella scesa quasi un anno fa dalla collina di Piazza proprio sotto il palazzone disabitato. Uno smottamento che andò a lambire le mura dei condomini di via Carboneri (fu anche emessa un’ordinanza che vietava l’utilizzo di alcuni locali), scatenando una serie di preoccupazioni facilmente immaginabili. Venerdì scorso il Comune di Mondovì ha incontrato i rappresentanti della Fincos, proprietaria della Madonnina (l’avvocato Olivero e l’architetto Somà) e alcuni rappresentanti dei residenti del condominio sottostante.
L’argomento della riunione era quello di decidere cosa fare di quel “problema”. Il Tribunale di Cuneo, due mesi fa, stabilì con una perizia che la responsabilità della caduta dello smottamento non fosse da attribuire a un unico soggetto, ma a una serie di concause che tiravano in ballo tutti e tre i soggetti, Comune, Fincos e condominio. Un verdetto che finì per scontentare tutti e, paradossalmente, per compattarli (almeno per ora): «Quello di venerdì è stato un incontro propositivo e proficuo – commenta l’assessore monregalese Emanuele Rossi –, da cui è emersa la volontà di trovare una soluzione tecnica condivisa, meno onerosa possibile, da attuare congiuntamente per risolvere il problema». Un progetto a più mani, in sostanza? «Sì, è così – risponde Rossi –. Spetterà ai tecnici del Comune, della Fincos e ai rappresentanti del condominio incontrarsi per affinare un’ipotesi progettuale e valutarne i costi, impregiudicate le decisioni di tutte le parti. Mi ritengo soddisfatto dell’incontro e ringrazio entrambe le altre parti, società e residenti, per il confronto e per aver dimostrato in quest’incontro di condividere l’ottica di risolvere il problema. Ora la palla passa ai tecnici». Il primo punto sarà capire se tutti sono disposti a superare la vecchia fase: quella di palleggiarsi la responsabilità.