Un polo sanitario con specialisti d’eccellenza a disposizione della popolazione della Valle Bormida e non solo. Il 26 febbraio è stato inaugurato, e il 29 è diventato operativo, il Poliambulatorio Cornareto, ultima fase del grande progetto “Casa dei Nonni, Residenza Cornareto”, la struttura polifunzionale che affianca l’attività ambulatoriale specialistica alla R.P. (Residenza Protetta) ed alla R.S.A (Residenza Sanitaria Assistenziale).
Un team di 28 specialisti tra medici, terapisti e professionisti assicura una copertura assistenziale totale: dalla medicina interna alla cardiologia, dalla neurologia alla ginecologia, dalla gastroenterologia alla pneumologia, dalla chirurgia generale all’endocrinologia, dalla chirurgia vascolare alla reumatologia, passando per la dermatologia, la neuropsichiatria infantile, la pediatria, l’ortopedia fino alla medicina estetica. Il Poliambulatorio Cornareto vanta inoltre un’area specialistica dedicata alla maternità e all’infanzia con consulenza ginecologica, ostetrica e psicologica pre e post parto, accanto ad un servizio focalizzato sui disturbi del linguaggio e dell’apprendimento (DSA). Altro fiore all’occhiello del centro è un moderno ecografo multidisciplinare per eseguire ecografie internistiche, ginecologiche, vascolari e cardiologiche. Accanto a queste aree, il centro è dotato di un ambulatorio infermieristico e fisioterapico. «Il Poliambulatorio Cornareto offre servizi innovativi a 360° per la persona: sono certa che possa crescere ulteriormente, diventando un punto di riferimento dove trovare professionalità, affidabilità e serenità», ha dichiarato la dr.ssa Laura Siri, direttore sanitario.
«Si tratta di un progetto ambizioso e di grande utilità sia per gli ospiti interni alla “Casa dei Nonni”, sia per gli utenti esterni – ha commenta il dott. Riccardo Olivero, direttore della “Residenza Cornareto Casa dei Nonni” –: ci auguriamo che diventi un sinonimo di eccellenza in Valbormida, a Savona e nel basso Piemonte. Per il prossimo futuro, abbiamo in programma alcune idee che consentiranno di ampliare i servizi offerti: tra le più attuabili, la realizzazione di un servizio infermieristico a condizioni economiche molto favorevoli per i residenti di Carcare, oltre ad una serie di incontri divulgativi legati alla salute e alla prevenzione». Una struttura nata grazie alla stretta collaborazione con l’Amministrazione comunale: «In questa Italia dove le crisi sembrano non finire mai – ha sottolineato il primo cittadino Franco Bologna – vedere l’apertura di un centro così importante è la dimostrazione che ci sono persone di grande abilità che credono e investono nel nostro territorio».
Dubbi e richieste dalla minoranza consigliare
«Il Poliambulatorio è una struttura completamente privata aperta in una struttura pubblica realizzata in Project Financing a valle di una procedura di gara che non prevedeva alcunché in merito all’apertura di tale tipo di struttura – incalza il gruppo consiliare “Carcare Bene Comune” –. L’inaugurazione avviene senza che la Giunta Bologna abbia mai chiarito. Al riguardo, abbiamo presentato e discusso in Consiglio comunale ben due interrogazioni, con le quali abbiamo chiesto, tra l’altro, se l’apertura di un Poliambulatorio privato fosse coerente con i principi della procedura ad evidenza pubblica che ha portato all’individuazione dell’attuale gestore e con la relativa documentazione contrattuale e se il contratto e i relativi allegati economici, sulla base dei quali è stato definito il canone da riconoscere al Comune di Carcare, prevedessero gli introiti derivanti dall’attività del Poliambulatorio, nonché di conoscere l’ammontare stesso del canone». «Ebbene, ancora oggi, nessuna precisa risposta è stata data al riguardo dall’Amministrazione – spiegano i consiglieri di minoranza Paolo Piacenza, Stefania Berretta e Daniela Lagasio –. Continuiamo a nutrire molti dubbi sull’operazione e ci saremmo aspettati, prima dell’apertura del Poliambulatorio, una presa di posizione chiara e trasparente. Riteniamo peraltro che la Giunta non abbia in tale occasione tutelato i cittadini carcaresi, considerato che nella struttura pubblica della “Casa dei Nonni” si andrà a svolgere un’attività sanitaria a carattere meramente privato che potrà essere utilizzata esclusivamente a pagamento».