La scorsa settimana i 34 dipendenti della Sapsal di Trinità hanno ricevuto la lettera di licenziamento. Si tratta di un passo previsto dal normale iter burocratico nella procedura fallimentare avviata dal Tribunale sulla chiusura dell’azienda di porte e serramenti che ha interrotto la produzione lo scorso 7 gennaio, a causa delle sempre maggiori difficoltà economiche.
Gli ex dipendenti quindi adesso passeranno dalla mobilità alla Naspi, la nuova disoccupazione prevista dalla legge 2016 sul lavoro, come ci ha spiegato Vincenzo Battaglia, segretario provinciale di Filca Cisl, che sta seguendo la vicenda in prima persona: «Con la Sapsal ci siamo trovati in una situazione particolare, perché era appena entrata in vigore la nuova legge sul lavoro e eravamo quindi in presenza di un “caso pilota” – ci ha detto –. Proprio perché tutte le parti in causa dovevano prima capire bene come potevano muoversi, i tempi sono stati un po’più lunghi. Il Tribunale comunque ha affidato le pratiche ad un curatore fallimentare e successivamente l’incaricato ha disposto il passaggio dalla mobilità alla Naspi. I lavoratori adesso saranno quindi messi in disoccupazione, sperando che nel frattempo si facciano avanti aziende o cordate di imprenditori interessati ad acquisire lo stabilimento. In questo modo si potrebbero ricollocare gli ex dipendenti, ma attualmente non ci sono particolari novità in questa direzione».
I cancelli della Sapsal, ovviamente, restano chiusi e i lavoratori restano in attesa che qualcosa si muova.