«Hanno i numeri. Si sono schierati così perché ormai hanno i numeri». Il commento viene da una fonte che ci chiede di restare coperta, ma si parla di qualcuno molto, molto dentro ai giochi. La corsa alla presidenza della Fondazione CRC è esplosa con una lettera che pare la carica della cavalleria. Una lettera ai giornali, un fatto quasi inedito, con le firme di quattro sindaci – compresi Mondovì e Ceva – e del presidente di Unioncamere che si schierano esplicitamente a favore di Giandomenico Genta per la guida della più importante Fondazione in Granda. Portando la contesa alla luce del sole e lanciando un affondo all’asse albese, che supporta Antonio Degiacomi.
La cordata si palesa: «Uniti per il territorio»
Sono scesi in campo con uno slogan che pare quello di una lista per una elezione comunale di basso profilo: “Uniti per il territorio”. Ma il tono e tutt’altro che leggero e le firme sono quelle di Stefano Viglione (sindaco di Mondovì), Alfredo Vizio (Ceva), Ferruccio Dardanello (Camera di Commercio) e dei sindaci di Boves e Santo Stefano Belbo. «Il prossimo 18 aprile si insedierà il nuovo Consiglio di indirizzo della Fondazione CRC: contestualmente verrà eletto il Consiglio di Amministrazione. Riteniamo che il dottor Giandomenico Genta possa essere la figura indicata a ricoprire l’incarico di presidenza, assicurando una continuità nel ruolo all’area cuneese e non disconoscendo il principio della rotazione». La novità non sta nel fatto che questa “cordata” esista: ma che sia venuta alla luce e che lo abbia fatto con una lettera di questi toni.
L’affondo ad Alba: scontro aperto
Nei giorni scorsi Antonio Degiacomi, attuale vicepresidente CRC e designato da Alba, aveva avanzato la propria candidatura alla presidenza. La lettera del “gruppo Genta” include un affondo che più netto non si può: «Ha destato qualche perplessità la proposta di candidatura alla presidenza avanzata da altri e già nota. Una candidatura che aleggiava da tempo e che non pare interpretare la convergenza di un’ampia alleanza di territorio». La reazione di Degiacomi non si è fatta attendere: «Per ora si è discusso ben poco sui contenuti», è la sua dichiarazione il giorno dopo la lettera.
Una questione di numeri
La partita per la Fondazione CRC si porta dietro una lunghissima serie di implicazioni. Ma, più di tutto, si basa sui numeri: il prossimo CdA verrà votato dai 23 consiglieri designati. Fra gli addetti ai lavori, quasi tutti credono che la lettera sia il segno che la cordata di Viglione pro-Genta abbia ormai la maggioranza in tasca. Un passaggio della lettera recita: «Su queste linee stiamo raccogliendo e pensiamo si possa ulteriormente ottenere un consenso ampio e diffuso». Quello “stiamo raccogliendo” suona come un messaggio. Le firme della lettera potrebbero non essere casuali: a fianco di Viglione sta un sindaco di area monregalese (Vizio), uno di area cuneese (Paoletti di Boves) e uno di area albese (Icardi di Santo Stefano Belbo). L’appello alla condivisione potrebbe essere il classico “messaggio agli indecisi”: a quelli, fra i 23, ancora non schierati. Ammesso che oggi, dopo la lettera, di indecisi ve ne siano ancora.