Da ieri il sindaco di Roburent non può più andare in municipio. I Carabinieri hanno notificato a Bruno Vallepiano un’ordinanza di obbligo di dimora. È indagato per abuso d’ufficio, frode processuale, falso morale e ideologico. Verrà interrogato dal procuratore mercoledì mattina.
Indagati anche il tecnico comunale Umberto Garelli (anche lui con obbligo di dimora), l’ex vicesindaco Enzo Giusta (ordinanza di divieto di avvicinamento al palazzo comunale), la segretaria Laura Fenoglio e l’impiegata Roberta Regis.
La vicenda è cominciata con indagini legate alla gara d’appalto del 2014 per gli impianti sciistici, ma sarebbe evoluta negli ultimi mesi: oggi riguarderebbero non solo quell’appalto, ma anche altri tipi di lavori. C’è di più: nelle carte della Procura (l’inchiesta è in mano al sostituto Maurizio Picozzi) comparirebbe anche l’ipotesi che, nei mesi successivi alla prima perquisizione (a settembre), gli indagati avrebbero “messo mano” alle carte. E infatti fra le imputazioni, a carico delle altre persone, oggi spuntano anche la soppressione e l’occultamento di atti, favoreggiamento, false informazioni.
Lunedì mattina i Carabinieri si sono presentarti in Comune per una nuova perquisizione e per notificare le misure agli indagati. Dal sindaco non arriva nessuna dichiarazione. È assistito dall’avvocato Alberto Leone di Cuneo: «Attendiamo l’interrogatorio prima di pronunciarci, ma non è ancora stato fissato».
La domanda ora è: come farà Vallepiano a continuare a esercitare il ruolo di sindaco, se non può andare in municipio? «L’ordinanza gli consente di accedere al palazzo comunale per atti urgenti o per presiedere il Consiglio o la Giunta – afferma il suo avvocato –. Non posso pronunciarmi nel merito». L’avvocato però ammette che «se la Procura confermasse l’obbligo di dimora, una valutazione sarebbe normale». La minoranza consigliare starebbe già preparando una mozione di sfiducia per Vallepiano.