Il Comune di Mondovì intitolerà al Sala delle conferenze a uno dei suoi eroi della Resistenza: Luigi Scimè, il capitano Gigi. Comandante della brigata Val di Pesio, fu il capitano alla testa dei partigiani che entrarono per primi a Mondovì il 29 aprile 1945.
Il programma delle celebrazioni
Venerdì 22 aprile
ore 15 - deposizione fiori presso i cippi e le steli presenti nel territorio di Mondovì, con ritrovo di fronte all'ingresso del Palazzo municipale.
ore 21 - Presentazione delle opere del “non-concorso” di Margutte "Parole Resistenti", con letture di Michele Rados ed accompagnamento musicale del maestro Bruno Baudissone; al termine verrà proiettato il documentario "Innamorate della Libertà" del regista Remo Schellino (l’evento è organizzato in collaborazione con A.N.P.I - sezione di Mondovì).
Lunedì 25 aprile
ore 9 - S. Messa nella Chiesa di S. Agostino in piazza Mons. Moizo.
ore 9,40 - Corteo per le vie cittadine con il seguente percorso: via Piandellavalle - piazza S. M. Maggiore - via Prato - corso Statuto - sala comunale Conferenze (intitolazione della sala alla memoria del cap. Luigi Scimè) - corso Statuto - Palazzo municipale: deposizione di corona alle lapidi poste all’esterno dell’edificio.
ore 10,15 - Il corteo prosegue con il seguente percorso: corso Statuto - ponte Cavalieri d’Italia - piazza della Repubblica, con deposizione di corona al “Monumento ai Caduti”.
ore 10,30 - Il corteo si conclude con il seguente percorso: via Einaudi - via Cornice - via Delvecchio, con deposizione di corona al monumento dedicato ai “Morti per la Libertà”, presso lo “Scalone”, ove si tiene l’orazione ufficiale del dott. Nino Boeti, vice presidente del Consiglio regionale.
Sabato 30 aprile
ore 11 - presso il Teatro Baretti: "Ruggine - Morto per la libertà” di Carlo Albè, rappresentazione teatrale riservata alle Scuole medie e superiori di Mondovì.
Chi era il “capitano Gigi”
Il 25 aprile l’ing. Fulcheri, presidente del CLN locale, scrisse dalla val Corsaglia agli altri membri del Comitato sottolineando l’urgenza di una riunione per decidere sulle modalità dell’attacco finale e sui programmi e gli obiettivi del dopo liberazione. Le decisioni vennero abbozzate in un colloquio a Roracco e venne scelto Scimé come comandante della piazza di Mondovì. Il 26 aprile la V Divisione scese a Roccaforte e Villanova, e di lì il capitano Scimé mandò a intimare la resa al Distretto. A metà pomeriggio il ten. Salvi ne consegnò le chiavi al giovane partigiano Vanni Turbiglio. Il mattino dopo si arrese anche il Presidio di Mondovì.
Il sabato 28 aprile la V Divisione Alpi si appostò alla periferia di Mondovì. La brigata val Maudagna del ten. Gianni Raineri doveva puntare su Piazza; la brigata Val Corsaglia del ten. Mario Bassignana doveva controllare la Statale 28; i duecento uomini della Val Ellero, col ten. Lucchino, dovevano impadronirsi della stazione ferroviaria sull’Altipiano; la squadra Comando doveva occupare il centro città. Intanto agli Sciolli si tenevano pronti i Garibaldini della 179.a brigata costituita appena in marzo su impulso del Pci monregalese e affidata al ten. Dogliotti. E dentro la città una settantina di uomini armati organizzati dal ten. Gregorio e comandati da Andreino Ellena dovevano assicurare l’ordine e contenere per quanto possibile la distruzione d’opere pubbliche. Quando il 29 aprile i partigiani presero la città, Scimé s’insediò subito in Municipio e firmò il primo manifesto della Mondovì liberata.
Il Comune gli intitolerà la Sala delle Conferenze (in corso Statuto, di fianco al municipio) alla memoria alle ore 10 del 25 aprile.