Una contesa sul filo di lana, decisa da un solo voto. Giandomenico Genta è il nuovo presidente della Fondazione CRC: a suo favore 12 voti contro 11. Uno scarto minimo sull’altro candidato, l’ex vicepresidente Antonio Degiacomi.
Genta era il candidato appoggiato dal sindaco di Mondovì, Stefano Viglione, e da quello di Ceva, Alfredo Vizio, nonché dai colleghi di Boves e Santo Stefano Belbo, dal presidente di Camera di Commercio Dardanello.
Nonostante la spaccatura sulla votazione per il presidente, il CdA è stato votato all’unanimità. Il CdA sarà composto interamente da nomi che vengono dal consiglio di indirizzo: per l’area monregalese l'ex consigliere comunale monregalese Ezio Raviola (come vice presidente) e il delegato di Confartigianato ceva Davide Merlino, per quella albese il ragioniere Giuliano Viglione (direttore Ascom Alba, altro vice) e il delegato della Commissione diocesana di Alba Pier Giorgio Reggio, per quella cuneese Paolo Merlo (Camera di commercio) e Michelangelo Pellegrino (nominato dal Comune di Boves). Entrando in CdA, Raviola e Merlino lasciano due posti liberi in Consiglio generale.
Genta: «Da questo pomeriggio di confronto non escono né vinti né vincitori, ma un presidente e una squadra che guideranno questa grande istituzione che ho l’onore di presiedere, in un percorso condiviso con tutti i consiglieri. Sono certo che tutti si impegneranno per conservare e far fruttare il patrimonio e le attività che la Fondazione CRC realizza a favore del territorio. Un ringraziamento infine a Ezio Falco, per il lavoro che ha svolto, conclusosi per il raggiunto limite statutario dei due mandati».
La dichiarazione del candidato non eletto, Antonio Degiacomi: «C’è ovviamente rammarico, ero convinto di aver presentato una squadra molto valida a sostegno di un programma che proseguiva e innovava il percorso della Fondazione. E c’è rammarico anche perché la competizione è stata molto accesa ma molto poco incentrata sulle proposte». Si toglie un sassolino dalla scarpa: «Inoltre, devo dire che ho notato qualche… spiacevole eccesso nella pressione esercitata sulle persone. In ogni caso, ribadisco la mia piena disponibilità a collaborare con proposte. Se ci saranno critiche non saranno pregiudiziali ma di merito»
Fuori dal palazzo la contesa per la Fondazione CRC è stata la proverbiale "battaglia senza esclusione di colpi". Da settimane tutte le antenne del mondo politico della Granda, di ogni ordine e grado, erano orientate su quel palazzo di via Roma a Cuneo e sui "giochi" che stavano dietro alla votazione per presidente e CDA.
Una battaglia che vedeva due fronti contrapposti e un clima sempre più teso, giorno dopo giorno. A favore di Genta stava una coalizione trasversale, che includeva sindaci di ogni area (Monregalese, Cuneese, Albese). Genta aveva incassato la fiducia di molti fra i sindaci della nostra zona: i primi cittadini di Bagnasco, Carrù, Dogliani, Farigliano, Garessio, Ormea, S. Michele, Vicoforte e Villanova avevano diramato un comunicato in cui si allineavano a Viglione e Vizio esprimendo l’auspicio che la guida della CRC finisse in mano al commercialista cuneese, fino a ieri membro del CdA della Fondazione CRT.