Dogliani, paese con due “co-parroci”: è la prima volta nella storia della Diocesi

I bimbi ed i ragazzi doglianesi dell’Istituto comprensivo han voluto dare il loro gioioso benvenuto a don Meo Prato.

«Ciao don Meo, ciao ciao ciao. Del tuo arrivo siamo felici, certi che saremo amici». Con queste parole e un canto festoso, i bimbi ed i ragazzi doglianesi dell’Istituto comprensivo han voluto dare il loro gioioso benvenuto a don Meo Prato, da domenica ufficialmente co-parroco di Dogliani insieme a don Luigino Galleano, un unicum nella storia della nostra Diocesi.

Un momento di festa per tutta la comunità, che ha letteralmente riempito il sagrato della parrocchiale per un’accoglienza davvero calorosa. Erano in tanti domenica mattina: autorità civili, militari, le Associazioni locali, la Filarmonica “Il Risveglio” e molti parrocchiani, volti nuovi per don Meo, chiamato ad inserirsi in questa realtà, condividendo, come da nomina del vescovo mons. Luciano Pacomio, le fatiche pastorali di don Luigino, ultimamente accresciute da ragioni di salute. E proprio l’abbraccio con lo storico parroco di Dogliani, è stato uno dei momenti più emozionanti: insieme sono ora chiamati a guidare una comunità viva, rafforzandone i legami e aiutandola nei momenti difficili che, ovviamente, non mancano e non mancheranno. Don Meo, visibilmente commosso, ma sempre sorridente, ha salutato tutti, consapevole che questa nuova avventura sarà sì impegnativa, ma anche foriera di soddisfazioni e nuovi rapporti umani, come già avvenuto nelle comunità pastorali di Ceva, Poggi, Paroldo, Scagnello e Mombasiglio, dove ha lasciato ottimi ricordi (e in tanti dal Cebano erano presenti domenica a Dogliani per salutarlo ed incoraggiarlo).
«Che dire? Sono ancora emozionato – ha spiegato don Meo –. Un’accoglienza davvero calorosa e forse inaspettata. Ringrazio tutti per questo caloroso benvenuto e per le tante dimostrazioni di affetto. Un bel punto di partenza, che dà forza e ottimismo per questo nuovo ed intenso impegno pastorale».

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