Primi testimoni, in Tribunale a Cuneo, per il processo a M.A.: l’ex vigile di Mondovì imputato per truffa aggravata e falso. In aula c’era anche lui: garessino, faceva il vigile urbano a Mondovì e, secondo la Procura di Cuneo, faceva l’istruttore di sub ad Alassio quando formalmente era in mutua per il mal di schiena. Il caso esplose nel 2014, da un’indagine della Finanza che trasmise anche a livello nazionale riprese TV e foto dell’agente che, in costume da bagno, caricava bombole di ossigeno su un mezzo per trasportare i sub alla Gallinara.
Oggi l’imputato (con gli avvocati Antonio Tripodi e Enrico Collidà) sostiene di non aver commesso alcun reato: afferma, al contrario di quanto sostiene l’accusa, che non si trattava di un secondo lavoro. E, soprattutto, che l’infortunio era già trascorso. A tradire l’ex vigile sarebbero state anche le strisciate del badge che la società di immersioni gli aveva dato per accedere al parcheggio del porto turistico della cittadina ligure.
Davanti al giudice Meinardi sono comparsi i testimoni del pm, Alessandro Bombardiere: «Lo abbiamo fotografato mentre caricava bombole di ossigeno – ha detto il maresciallo della Finanza di Albenga – su un veicolo per partecipare alle immersioni». Ha affermato che il tesserino di ingresso al porto sarebbe stato usato nello stesso periodo in cui vennero rilasciati i certificati medici. Gli inquirenti non avrebbero accertato se M.A. abbia ricevuto denaro per la sua presenza. Il maresciallo: «Non risultano compensi». A novembre i testimoni della difesa.
ARTICOLO COMPLETO su L'Unione Monregalese del 4 maggio.