«Siamo stati il primo Comune in valle Bormida a contribuire a questa emergenza umanitaria. Ora, visto che la nostra parte l’abbiamo fatta e stiamo continuando a farla con orgoglio, ci aspettiamo che siano altri a rispondere».
Quella del sindaco di Roccavignale è una posizione condivisa da tutta la comunità. Fracchia se ne è fatto portavoce e ha scritto al prefetto: «Nel vecchio albergo della frazione Pianissolo sono stati ricavati quindici alloggi che, nei giorni scorsi, si è cominciato ad arredare. Non sono mancate inoltre visite in Comune di alcune Cooperative che gestiscono l’accoglienza dei profughi in provincia di Savona disposte ad affittare l’immobile per ospitarvi 40-50 profughi». «Mi è stato riferito – dice in proposito il sindaco – che l’iniziativa sull’albergo di Pianissolo è privata e che, ad oggi, non vi è alcuna autorizzazione della Prefettura con cui si aprirà un confronto nel caso in cui l’argomento debba proseguire». «Tengo comunque a ribadire che Roccavignale la sua parte l’ha fatta e che, pertanto, ogni progetto presentato sul nostro territorio non sarà condiviso né supportato».