Sono pochi gli autori italiani ad essere capaci di usare rime, allitterazioni e assonanze, in un fluido scorrere di divertito e pensato intrattenimento come capita con Daniele Silvestri. Di questo elemento il cantautore romano ha fatto il suo marchio di fabbrica, caratteristica distintiva e imprescindibile che spesso torna a sferzare l’ascoltatore anche nell’ultimo disco, Acrobati. Ritrovarsi a incantarsi e incartarsi nelle parole di un ritornello è cosa assai rara: in quelli di Silvestri invece accade con una certa frequenza; quello che i rapper chiamerebbero “flow” è tale che al canto si presumono le parole e invece capita di sbatterci contro, si corre ai ripari, si prende il testo in mano e a quel punto se ne ammira la capacità stilistica della forma e la quantità della sostanza dei suoi messaggi. Alla soglia dei 50 anni Daniele Silvestri è un artista sicuramente maturo, che non abbandona l’attivismo politico, anche se lo si ritrova nei suoi testi in una forma non sempre esplicita. I suoi Acrobati sono persone che stanno in alto, o per lo meno che provano giorno per giorno a disubbidire alla gravità. Silvestri stesso pare esserne primo protagonista di questo sforzo di lievitazione e antigravità: il disco presenta una serie di elementi che tornano (il numero delle canzoni, gli interventi registrati in “off”, linee melodiche, ritmiche o testuali che rievocano brani della sua stessa discografica), nello sforzo costante e coerente di un artista che cerca di mettersi in discussione con ciò che è e ciò che ha. Silvestri non sempre ci riesce, alcune scelte forse non convincono a pieno o comunque nell’interezza di tutto il disco lasciano emergere qualche tentennamento all’ascolto; rimane pur sempre la sorpresa, lungo tutto il disco, di poter ammirare un artista che ha ancora molte cose da dire e che sa ancora molto bene come dirle in un modo da non risultare mai banale e da catturare l’attenzione di un ascoltatore privo di alibi.
Le acrobazie lessicali del sig. Silvestri
All’ascolto del nuovo disco del cantautore romano