Il Comune offre lavoro a quattro disoccupati

Potranno essere cittadini italiani oppure stranieri richiedenti asilo, e dovranno già essere iscritti al Centro per l’impiego.

Il Comune apre un bando-progetto per impiegare quattro disoccupati. Potranno essere cittadini italiani oppure stranieri (cittadini UE o anche fuori UE), e dovranno già essere iscritti al Centro per l’impiego. Non si tratterà di un contratto di lavoro vero e proprio ma di un progetto di “Cantiere lavoro”, della durata di un anno (25 ore a settimana) e con una paga di circa 500 euro al mese.

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Il progetto prevede di utilizzare quattro disoccupati per lavori manuali quali, per esempio, la pulizia dei canali di scolo, manutenzione del verde o del patrimonio, piccole opere di “ingegneria naturalistica”. Il progetto prevede un corso di formazione sulla sicurezza (obbligatorio per legge), un periodo di lavoro di un anno (260 giornate lavorative) a partire dal mese di agosto con un’indennità di 24,46 euro lordi per ogni giornata lavorativa, che non potrà essere sommata ad altri sussidi regionali al reddito (indennità di disoccupazione o altri emolumenti percepiti come ammortizzatori sociali).

Come presentare le domande
Le domande vanno presentate entro il 21 giugno, in carta semplice utilizzando esclusivamente il modulo scaricabile dal sito Internet www.comune.mondovi.cn.it o ritirabile presso lo Sportello Unico del Cittadino. Tutti i dettagli sono reperibili sul sito o possono essere richiesti allo Sportello. Sulla base delle domande valide pervenute verrà stilata una graduatoria, a fronte di alcuni parametri. Il progetto è destinato ai cittadini italiani, a cui però vengono equiparati i cittadini di uno Stato UE e i loro familiari non aventi la cittadinanza di uno Stato membro che siano titolari del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, nonché i cittadini di Paesi terzi che siano titolari del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo o che siano titolari dello status di rifugiato o di protezione sussidiaria, purché abbiano un’adeguata conoscenza della lingua italiana e godano dei diritti civili e politici nello Stato di appartenenza o di provenienza.

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