In attesa che anche nella grande città ci si sposti verso luoghi più freschi, la provincia comincia a sparare le proprie cartucce. Lungo il Tanaro, la Città di Alba si prepara per la propria kermesse musicale che, concentrata su 4 quattro sere, porterà alcuni esponenti di spicco della scena jazz nazionale e internazionale: si parte dall’estero giovedì 9 giugno nell’ex piazza Savona (che oggi porta il nome di Michele Ferrero) con il trio capitanato dal pianoforte del cubano Ramon Valle. Enrico Rava, unico degli abitué del Monfortinjazz a non salire nel piccolo Comune di Langa per l’edizione del quarantennale, si fermerà la sera successiva nel cortile esterno del Teatro Sociale con il progetto New Quartet (ne fanno anche parte i giovani Francesco Diodati alle chitarre, Gabriele Evangelista al contrabbasso e Enrico Morello alla batteria). La Lydian Sound Orchestra, formata nel 1989 dal compositore-arrangiatore Riccardo Brazzale, è senza dubbio una delle più apprezzate medium-band in circolazione attualmente in Italia, mentre Fabio Giachino rappresenta una delle fulgide promesse della musica nostrana e quello che il suo trio propone, seppur ancorato alla tradizione jazzistica, è un sound avvezzo alle contaminazioni e orientato alla sperimentazione ritmica e armonica. Il gran finale di domenica sarà invece appannaggio del sassofonista Chris Cheek (in quintetto) col supporto del batterista catalano Jorge Rossy.
Assai variegata sarà la settimana proposta dal Nuvolari Libera Tribù. Si comincia con i poliedrici NBD (accompagnati dai Those Of the Cellar), una band che su una base hard rock declina il genere attraverso fusioni e contaminazioni apparentemente ardite, nel nome di una ricerca personale e soggettiva. I nomi di riferimento della settimana saranno invece quelli del vicentino Nitro (di lui La Cena della Polemica ha approfondito nel 2015 la grande ascesa con la Machete Dischi) insieme a Skleroman e la musica occitana dei Lou Seriol (accompagnati dallo swing de La Banda Fratelli). Inizio della settimana successiva invece sarà nelle mani dei Med In Itali (la band torinese mantiene ricercatezza in ambito compositivo e stilistico, senza trascurare musicalità e immediatezza d’ascolto, repentini cambi di ritmo e scale tonali che si amalgamano con le melodie vocali) e di Mano Manita (quello di Marco Giorio è uno dei migliori progetti musicali che girano per la provincia, fatto di istintività e di parole sanguigne). Altrove si segnala ancora il reading di Guido Catalano (sabato all’Open Baladin di Cuneo) con lo spettacolo “D’amore si muore, ma io no”, i suoni reggae dei Sun Fire & Desire a Le Basse del Troll e ancora il ritorno in Città (al Blah Blah di Torino, venerdì) dei Titor con il loro nuovo album, l’invasione occitana (al Cap 10100) de Lou Dalfin e il trascinante prog-funk del complesso romano La Batteria (uniti dal comune amore per le colonne sonore si ispirano a quel suono particolare che dominava l’Italia negli anni ‘70, fatto di rapine a mano armata in banche, uffici postali e gioiellerie) sabato al Blah Blah.
Ad Alba sale in cattedra il Jazz
Nella “nuova” cornice di piazza Ferrero e in attesa di Monfortinjazz. Ad Alba sale in cattedra il Jazz