Amianto: il Monregalese non ottiene il contributo per lo smaltimento

La Regione stanzia un milione di euro per lo smaltimento amianto. Ma al Monregalese non spetta nulla: la domanda di Acem non è stata accolta.

Oltre un milione di euro per lo smaltimento dell’amianto: è quanto stanzierà la Regione Piemonte in tutto il territorio, in base alle richieste dei Consorzi ambientali. Al Monregalese però non spetta nulla: la domanda di Acem non è stata accolta.

L’assessore regionale Alberto Valmaggia, cuneese, annuncia: «Speriamo di trovare altre risorse per continuare il lavoro». Lo stanziamento regionale (che seguiva la delibera con la quale si stabilivano i criteri per l’assegnazione, sull’intero territorio piemontese, dei contributi relativi al servizio di raccolta, trasporto e smaltimento di piccoli quantitativi di rifiuti contenenti amianto) va a contribuire a micro-interventi di rimozione e smaltimento di Eternit: ogni singolo intervento deve riguardare una superficie di massimo 40 metri quadrati o di 450 chilogrammi di peso complessivo. La Regione ha ammesso 12 richieste, per un totale di oltre una tonnellata e mezzo di amianto che verrà smaltito in 259 Comuni. Nessuno di questi è in area monregalese.

In provincia di Cuneo sono stati ammessi al contributo il Consorzio Albese Braidese Servizi Rifiuti (Coabser) e il Consorzio Servizi Ecologia e Ambiente (Csea): il primo con due lotti di intervento; il secondo con uno. Acem aveva chiesto 15 mila euro per interventi di smaltimento nei territori di Mondovì, Frabosa Sottana, Magliano, Benevello e San Benedetto Belbo per un totale di quasi 200 chili di amianto. L’istanza si è classificata al 16° posto in graduatoria: la Regione ha considerato prioritarie solo quelle richieste che garantivano l’avvio dell’intervento entro il 30 settembre e quelle in cui erano interessati il maggior numero di Comuni. Valmaggia: «Con il provvedimento riusciamo già a soddisfare un buon numero di richieste, aiutando a ripulire dall’amianto, materiale estremamente pericoloso per la salute delle persone, un territorio discretamente vasto del Piemonte. L’auspicio è che, nei prossimi mesi, si possano trovare altre risorse per dare una risposta positiva a ulteriori domande».

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