Mondovì, scatta l’ultimo anno per il sindaco Viglione: l’intervista

A che punto siamo con le opere pubbliche? Chi sarà il "successore"?

Manca un anno esatto, e poi a Mondovì si cambia sindaco. «Mi sembra un po’ presto per parlare del mio successore… eppure, ne stanno già parlando tutti»: Stefano Viglione non nasconde un sorriso, mentre commenta l’agitato sottobosco politico monregalese. «Sono in tanti a gettare già lo sguardo al futuro. Seguirò le prossime elezioni con molto interesse».

Sindaco, se scorriamo il suo programma 2012… ci sono cose non fatte. Come mai?
«Premesso che la situazione di crisi e i limiti finanziari, imposti da uno Stato sprecone che scarica sui Comuni le sue inefficienze, hanno condizionato molto l’attività amministrativa, buona parte del programma di mandato è stato realizzato e molti sono i progetti in corso. Abbiamo lottato e siamo riusciti a mantenere alti i servizi al cittadino e la qualità della vita della comunità monregalese. Tanto più considerato che quasi 3 milioni di euro di imposte locali che i cittadini pensano di versare nelle casse del Comune vanno a Roma…».

Ok, ma non sta rispondendo alla domanda. Il vostro programma si è rivelato irrealizzabile?
«Il programma di mandato è stato scritto per essere realistico e realizzabile. È indubbio che il patto di stabilità e la quasi impossibilità ad accendere mutui, abbiano condizionato. Alcuni grandi progetti non sono partiti: ma siamo andati a caccia di finanziamenti europei, ministeriali, regionali e presso le Fondazioni bancarie e i risultati sono stati importanti, ci hanno permesso di fare molti interventi. Tutto non si poteva fare, ma siamo soddisfatti».

Ma allora ha ancora senso candidarsi e parlare di opere pubbliche? Forse sarebbe meglio dire: “faremo quello che possiamo”, e parlare piuttosto di altri temi?
«No. Quello che sarebbe scorretto è candidarsi annunciando opere pubbliche non fattibili dal punto di vista tecnico e amministrativo, ma sulle risorse necessarie è un’altra questione. Io credo che chi si candida debba farlo proponendo un progetto di prospettiva per la città e guardare al futuro con ottimismo… altrimenti si parte già sconfitti. Le risorse vanno cercate, non abdicare ancora prima di provarci».

Facciamo un elenco delle cose non fatte, o non ancora: cosa manca e cosa verrà realizzato entro il mandato?
«Fra qualche mese partiranno i lavori per il nuovo campo in sintetico presso l’area ex-Valeo. L’intervento di realizzazione della nuova pista di atletica al Beila si farà: i lavori cominceranno nel 2017. Il polo scolastico verrà inaugurato a settembre. La presenza universitaria verrà consolidata con un ulteriore intervento di riqualificazione sui fabbricati di via Cottolengo in uso al Politecnico e all’Accademia delle Belle Arti. Un primo importante intervento sul fabbricato delle ex-Orfane di oltre 1,5 milioni di euro per il nuovo polo culturale che dovrà ospitare la Biblioteca comunale partirà in corso d’anno. Si faranno i lavori di riqualificazione di fronte ai portici sottani di piazza Maggiore come già fatto nella parte alta della stessa. L’iter amministrativo per due importanti progetti del futuro, il “polo logistico” e l’ultimo lotto della tangenziale, sono in fase avanzata e ci fanno ben sperare».

Quali sono i nodi che deve risolvere il prossimo sindaco?
«La tangenziale e il polo logistico. Perché da questi due progetti dipende molto, da qui si possono aprire grandi opportunità lavorative e occupazionali per Mondovì. Senza dimenticare la vocazione universitaria della città e il progetto di istituzione dell’Accademia delle alte terre che sta prendendo vita. Ma non solo: il futuro sindaco dovrà continuare a investire nella rivitalizzazione della città, nella riqualificazione del centro storico; in questi anni è stato fatto molto e i segnali di una nuova vitalità per il salotto storico e commerciale della città si vedono».

Proprio su questo tema: si riuscirà a dare un seguito a ciò che è stato fatto in via Sant’Agostino per Piazza e per via Beccaria?
«Per Piazza, come detto, abbiamo già stanziato 300 mila euro per i lavori di riqualificazione della pavimentazione dinanzi ai portici sottani. Il progetto verrà messo in atto sicuramente entro la fine del mandato e verrà accompagnato da soluzioni per una maggior fruibilità pedonale della piazza. Per quanto riguarda via Beccaria, abbiamo partecipato a un bando ministeriale per ottenere le risorse necessarie (2 milioni di euro, ndr) per un intervento di rigenerazione urbana di tutto il comparto del ‘Borgheletto’. E ritengo che il nostro progetto soddisfi pienamente lo spirito di quel bando… sono fiducioso. Tra l’altro, i dati ci dicono che stiamo ricevendo segnali positivi dal turismo in città».

INTERVISTA COMPLETA su L'Unione Monregalese dell'8 giugno 2016

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