Commercianti cebani tutti uniti. E la serrata, domenica mattina, c’è stata. L’avevano annunciata alcuni esercenti per protesta contro
l’isola pedonale senza manifestazioni annesse e, alla fine, vi ha aderito la quasi totalità di via Marenco. Sono rimaste aperte solo le
edicole (per ragioni legate alla consegna dei quotidiani) e la farmacia di turno. La partecipazione alla serrata ha coinvolto anche i
commercianti delle altre vie del centro storico, di via Umberto I, piazza Cappuccini e Borgo Sottano che hanno partecipato nella quasi
totalità: circa il 90 % degli esercenti cebani.
“Grazie Amministrazione. Zero manifestazioni. Zero dialogo. Zero collaborazione. E quindi zero negozi aperti”: questo il testo del cartello
apposto davanti a ogni negozio aderente che ha tenuto chiuso. Alcuni commercianti domenica mattina sono stati presenti sotto i portici per dare ulteriori spiegazioni relative alla scelta, che è stata – come detto – praticamente unanime.
«Chiediamo solo collaborazione con il Comune – ha spiegato Silvio Altare, commerciante, in rappresentanza del gruppo aderente alla protesta
– e con tutti gli altri Enti. Non c’è un vero dialogo e non sappiamo mai ufficialmente nulla di quello che succede in città. Continuiamo a
denunciare la gravità del fatto che, a oggi, non c’è ancora un calendario manifestazioni. Se non è intenzione del Comune farlo, ci venga
detto, in modo che possiamo organizzarci per dare vita ad iniziative nel centro storico. Questa serrata vuole essere un segnale di mal
contento. Non ci sentiamo tutelati dal Comune: si deve capire che se il commercio non funziona bene e non venendo appoggiato, alla fine si
innesca una catena negativa e tutta la città ne risente».
Renato Scapinello, direttore dell’Associazione Commercianti: «I commercianti di Ceva, con la protesta di domenica, hanno dimostrato un
senso di unione. Il gruppo di esercenti che potrebbe costituirsi in un Comitato ha richiesto un incontro con il sindaco e ha chiesto a noi
come Associazione di essere presenti, e ben volentieri parteciperemo».