Dopo il terremoto, siamo alle scosse di assestamento. A Mondovì la frattura fra MoMo e PD è profonda, forse più di quanto si potesse prevedere. Ogni giorno che passa, si fa più concreta la possibilità che in Consiglio comunale nasca un gruppo col nome del Partito democratico che includa i due consiglieri tesserati, ovvero Stefano Tarolli e Paolo Magnino (o, in caso di dimissioni di quest’ultimo come lui stesso avrebbe annunciato in assemblea di MoMo, da Marco Fulcheri che ne prenderebbe il posto).
Olga Bertolino, segretario cittadino, assicura di non aver fatto pressioni in tal senso: «Saranno i consiglieri a decidere cosa fare – dice –, le valutazioni stanno esclusivamente a loro due. Non vogliamo condizionare in alcun modo le loro posizioni che, peraltro, credo non siano legate solo a riflessioni politiche, ma anche di natura personale». Discorso diverso per il consigliere Giovanni Gambera, ex-MoMo che non fa parte del Partito democratico: «Non ho ancora preso alcuna decisione», afferma. In ogni caso, è escluso un suo ingresso nel partito. Nelle prossime settimane le carte verranno scoperte. Sugli scenari futuri, BOlga Bertolino non esclude ricompattamenti a sinistra: «Siamo sempre stati aperti a un confronto che non fosse puramente autoreferenziale, con persone o gruppi, siano essi civici o meno. Ma oggi è prematuro fare discorsi di questo tipo, che richiedono un confronto su un progetto. Lo scenario è ancora troppo distante». Aspettiamo qualche mese. Così, nel frattempo, è anche passato il referendum.
ARTICOLO COMPLETO su L'Unione Monregalese del 22 giugno 2016