"Ci piacerebbe, ma". Oppure: vorremmo, però. Il Comune di Mondovì ha bocciato la proposta della minoranza di istituire un registro per la raccolta dei cosiddetti “testamenti biologici”: non tanto per ragioni di principio morale, etico o religioso, quanto perché la situazione non è ancora inquadrata dalla legge. Un voto finito "in parità", 6 a 6... ma il regolamento parla chiaro, la proposta viene approvata solo se votata con la maggioranza.
Quella di lunedì 11 luglio è forse la votazione meno allineata che si sia mai vista in Consiglio comunale a Mondovì. La proposta, presentata con le firme di tutta la minoranza (Tarolli, Magnino, Gambera, Costamagna, Merlatti, Bovetti) non passa... anche se solo per un voto: finisce con 6 favorevoli (i proponenti), 6 contrari (Tino, Monetto, Baduero, Priale, Bongioanni e il sindaco Viglione) e 5 astenuti (i consiglieri di maggioranza di Mondovì Oltre: Pulitanò, Beppe Aimo, Ignazio Aimo, Mansuino e Gola). La maggioranza aveva proposto l'istituzione di una Commissione per analizzare il problema.
Decisivo, per certi versi, il voto contrario del sindaco Viglione (che non ha fatto dichiarazioni di voto).