Che quelle “palline da golf” cadute dal cielo non sarebbero state senza conseguenze, i villanovesi l’avevano capito subito, anche quando, barricati in casa, le vedevano scendere. Immediato il riscontro con i danni alle colture, alle automobili, ai serramenti e ai tetti. Ma la conta non è ancora finita e il Consiglio comunale di Villanova ha dovuto stanziare una variazione di bilancio “ad hoc” per poter mettere una pezza a ciò che la grandine ha distrutto.
Le cifre sono impressionanti: solo considerando gli immobili e le strutture comunali, sarà necessario un investimento di quasi centomila euro, per risistemare ciò che la furia della tempesta ha rotto. «Il cinquanta per cento dei danni – spiega il sindaco Michelangelo Turco – riguarda il PalaTomatis». Lì, il danno è pazzesco: il policarbonato di copertura delle scale esterne, delle finestre e degli spogliatoi è completamente perforato. Ma non solo: «Abbiamo rilevato danni sulle coperture della Scuola e dell’Asilo Nido comunale – spiegano dagli uffici –, ci sono velux e coppi rotti in diverse strutture, compreso il Centro Anziani. Al campo sportivo di Branzola, la grandine ha rotto quattro pannelli fotovoltaici e alcune coperture».
L’illuminazione pubblica
E ciò che ancora oggi è difficile da quantificare, è il danno sull’illuminazione pubblica: sarà necessaria un’analisi di tutta la rete comunale, circa un migliaio di punti luce, per valutare la portata della calamità. «Molte delle scocche dei lampioni – continuano dagli uffici – sono state danneggiate o rotte. Non si tratta solo di un fatto estetico. Il problema è che quando piove, se ci sono lampioni danneggiati, la rete non funziona». Ed ecco spiegati alcuni dei black-out dell’illuminazione pubblica degli ultimi tempi. «Con il perito, dovremo valutare singolarmente ogni punto luce, per poter valutare il danno definitivo e intervenire».