«Perché non anticipiamo di una settimana la “Fiera del Bue grasso”?». È questa la proposta, per un certo senso sbalorditiva, dell’assessore Gianfranco Allione Cardone, lanciata ai “colleghi” consiglieri nel corso dell’ultimo Consiglio, lunedì sera.
Dicevamo un’idea che potremmo definire “rivoluzionaria”, visto che la centenaria Fiera carrucese, in tutte le sue 105 edizioni, si è sempre svolta il secondo giovedì antecedente in Natale, una tradizione rispettata con il passare degli anni, nonostante l’evoluzione di usi e costumi. Ma perché, allora, cambiare la data proprio adesso? A spiegarlo è lo stesso Allione Cardone, di professione allevatore e dunque esperto in materia: «La questione è semplice – ha detto –: molti macellai hanno lamentato il fatto che, essendo la data della Fiera troppo a ridosso del Natale, non vi è quasi mai il tempo necessario per macellare e dare la frollatura necessaria alla carne dei buoi presenti all’evento, così da riuscire a venderla per il periodo natalizio. Una situazione che, ovviamente, penalizza non solo le macellerie, ma anche gli allevatori. Non sarebbe male se i clienti potessero gustarsi la carne di Bue grasso già a Natale e non solo verso Capodanno e, oltretutto, credo che anticipando di una settimana la kermesse i partecipanti potrebbero essere di più». Una proposta che fa della concretezza il suo punto di forza e che, se adottata già quest’anno, vedrebbe la Fiera carrucese svolgersi l’8 dicembre, una data che, vista la festività, sarà un ulteriore fortissimo richiamo.
«Le motivazioni a supporto della proposta di Allione Cardone – ha commentato il sindaco, Stefania Ieriti – sono più che condivisibili. Mi adopererò per le opportune valutazioni, cercando di capire se una modifica di data sia possibile o meno e cosa ne pensa il Consorzio, anche se credo non ci siano grossi problemi in questo senso. Più difficoltosi potrebbero essere i passaggi burocratici, visto che non sono sempre così rapidi e, comunque sia, qualsiasi cambiamento dovrà essere in seguito ratificato dal Consiglio comunale». Una porta aperta, dunque. Staremo a vedere.