Dopo due giorni la multinazionale di Mondovì rompe il silenzio stampa, mantenuto sinora sotto invito delle stesse autorità, per precisare una serie di cose riguardanti il cantiere di Gath e il rapimento dei tre lavoratori avvenuto lunedì.
«Con riferimento alle notizie apparse sulla stampa e diffuse dai media nei giorni scorsi, si ritiene opportuna la presente rettifica e precisazione da parte della direzione della Con.i.Cos. spa.
Nessuna persona operante con la nostra società è stata rapita negli anni scorsi e neppure risulta, da fonti locali, che altri soggetti operanti nella regione di Ghat siano stati rapiti od abbiano avuto seri problemi legati alla sicurezza personale.
La regione del Fezzan in oggetto, e cioè a dire il sud ovest libico, pur nel delicato contesto creatosi post 2011, è sempre stata – fino ai giorni scorsi - un’area sicura, senza fatti di rilievo. Prova ne è che la Conicos Spa ha potuto continuare con l’operatività delle commesse in corso, pur adottando le cautele del caso, fino alla consegna finale dei lavori dell’aeroporto prevista appunto per il 19 settembre scorso.
Tra le varie misure la Conicos si è dotata, ai fini della sicurezza preventiva, di servizi di guardie armate (militari) che presidiano (h24) i campi base ed i cantieri. Contrariamente a quanto riferito dai media, non è mai stata revocata la scorta armata al personale operante all’aeroporto di Ghat a cui erano stati messi a disposizione, sia tre autisti armati, sia quattro militari governativi armati (due per turno, a rotazione), da utilizzare, a loro discrezione, in base alle esigenze di cantiere, ed in base agli spostamenti da effettuare sul territorio.
Il giorno del rapimento i tecnici Cacace e Calonego, per il trasferimento dal campo al cantiere, hanno portato con sé un solo autista armato che, vista la situazione sopravvenuta, fortunatamente non ha reagito onde evitare il peggio. Si precisa inoltre che tutta l’area operativa è confinata da appositi check-point di polizia in entrata ed in uscita.
La direzione Conicos, inoltre, per i trasferimenti di lungo raggio, ha sempre adottato voli di linea diretti, evitando così di percorrere i 1.500 km di viabilità interna al Paese, potenzialmente pericolosa. Si precisa, altresì, che tutto il personale è presente in Libia in forza di autorizzazioni e visti di entrata, e la presenza è nota alle Istituzioni. L’informativa ai familiari, di quanto purtroppo accaduto, è avvenuta prontamente, in coordinamento con L’Unità di Crisi della Farnesina.
La Società sta seguendo, con apprensione, l’evolversi della vicenda minuto per minuto, con totale disponibilità. Vista la delicata situazione in corso, a valle della presente rettifica, la Conicos è stata invitata ad osservare, per il proseguo, un rigoroso silenzio stampa».
La direzione, Mondovì-Tripoli 21 settembre 2016»