Una domenica sera, a Mondovì Breo, per ascoltare – in una sala gremita – un teologo ed un filosofo, a ragionare sulla fede dentro la storia. Già singolare l’argomento, da serata festiva. Ancora più singolare che a promuovere l ’iniziativa sia un Comitato spontaneo che si sta occupando e preoccupando di una cappella periferica alla città, forse l’edificio sacro più antico di Mondovì, San Bernolfo. Insomma si è provato a reperire fondi, chiamando a raccolta la gente a riflettere su questioni grosse. Un azzardo, che però sembra aver funzionato. Prendendo spunto da un curioso affresco nella stessa chiesetta bisognosa di restauri, in cui compare un Cristo pensoso, già flagellato, seduto sulla croce su cui deve ancora essere inchiodato, ad esprimere, chissà, un dubbio, una perplessità, un interrogativo (“Ma è proprio questa la sorte che mi attende?”). E così si sono condivisi altri retropensieri scomodi, con il filosofo di lungo corso Gianni Vattimo (sostenitore del “pensiero debole”) e con il teologo emergente Duilio Albarello (impegnato a dare sostanza alla visione nuova che giunge da Jorge Bergoglio). Un paio d’ore di dialogo in punta di fioretto, mettendo sul tavolo tanti spunti critici e più di una convinzione. Con il Vangelo fuori discussione, ma con la Chiesa – soprattutto per Vattimo – a fare problema. Non per nulla lo stesso filosofo si è richiamato ad un autore scomparso qualche anno fa, Sergio Quinzio, credente inquieto, che immaginava una sorta di eclissi della Chiesa per lasciare posto ad un Vangelo vissuto fino in fondo, senza istituzioni, strutture, pastorali. Un approccio fascinoso. Su cui non si è tirato indietro il teologo Duilio Albarello ricordando che la Chiesa non è fine a se stessa ma a servizio del Regno di Dio, ribadendo che il Regno appunto è enormemente più ampio dei presunti confini ecclesiali, insistendo sul fatto che ai cristiani è chiesto di rivelare il volto affidabile di Dio in Gesù Cristo a tutti senza primogeniture od esclusivismi. Insomma una storia d’oggi un po’ da riscrivere, dentro le situazioni concrete di tutti, ricollocando al centro ciò che va lì. Non la Chiesa ma il Regno, che ha tempi e spazi più vasti. Provarci ogni giorno è la sfida che tocca e su cui papa Francesco insiste senza scampo.
Alla fine, una domenica sera non sprecata. Anzi.
Pensieri deboli e pensieri altri, tra Gianni Vattimo e Duilio Albarello
Una domenica sera, a Mondovì, fra un teologo ed un filosofo per ragionare sulla fede dentro la storia.