Alla Caserma “Galliano” di Ceva, sede del Centro di formazione del Corpo forestale, si respira in questi giorni una strana aria di tristezza. Perché il corso appena iniziato, che porta il nome “La Maggiore”, potrebbe essere l’ultimo. Il futuro della struttura cebana appare infatti quanto mai legato ad un filo: quello sottile che deciderà l’attività della Forestale, il cui Corpo è stato inglobato nell’Arma dei Carabinieri. Di conseguenza chi a Ceva (e non solo) nel tempo si impegnò per il ripristino della struttura (qui venne anche l’on. Giovanni Goria, quando nel 1991 era ministro dell’Agricoltura, proprio per verificare la possibilità di utilizzo della Caserma come Scuola forestale) riuscendo dopo un’attesa infinita a vederla in funzione, oggi incomincia nuovamente ad essere preoccupato.
«Attualmente – spiega Alfredo Vizio, sindaco di Ceva – seguiamo l’evolversi della situazione. Pur con una certa preoccupazione per cosa potrebbe accadere, nel passaggio sotto l’Arma dei Carabinieri. La speranza è che la struttura possa essere utilizzata per svolgere le stesse competenze, oggi della Forestale».
Intanto la “Galliano”, per l’ultima volta sta ospitando oltre un centinaio di allievi vice sovrintendenti provenienti da tutta Italia e la maggior parte dal Settentrione. Vi resteranno tre mesi. In tutto il corso è frequentato da 210 allievi, gli altri sono nell’altro Centro, a Sabaudia.
ARTICOLO COMPLETO su L'Unione Monregalese del 5 ottobre 2016