Il cuore alpino di Mondovì per quattro giorni ricorderà il massacro della Cuneense

Commemorazione dal 12 al 15 gennaio nell'anniversario di Nowo Postojalowka. L’evento in città, all’interno di un ventaglio di iniziative.

Accadde il 20 gennaio, anno 1943. Gli Alpini della Cuneense da una parte, i russi dall’altra. I primi armati di bombe a mano e fucili, contro i secondi che avanzavano coi carri. La battaglia di Nowo Postojalowka fu un massacro che costò agli Alpini delle nostre terre migliaia e migliaia di morti. L’episodio più lungo e sanguinoso, la più grande ferita che la Divisione Alpina Cuneense subì nella Campagna. E nel ricordo di quella terribile pagina, gli Alpini di Mondovì ospiteranno quest’anno la grande commemorazione provinciale dal 12 al 15 gennaio.

La storia
Il nome di Nowo Postojalowka evoca ancora oggi nei reduci un carico di dolore enorme. Una delle più importanti battaglie sul fronte orientale russo e l’unica di quelle dimensioni combattuta dai soli italiani. Cominciò la notte del 19 gennaio quando la Cuneense, in ripiegata con i battaglioni “Mondovì” e “Ceva”, raggiunse gli uomini della Julia nei pressi di Nowo Postojalowka, impegnati contro uno sbarramento di carri armati sovietici. Nella giornata appena trascorsa la “Valle Po” e il “Saluzzo” erano stati attaccati dai russi. I battaglioni “Ceva” e “Mondovì” vennero mandati all’attacco del centro abitato. Fu una battaglia impari, che presto si trasformò in disperata: armati di fucili e bombe a mano, gli alpini vennero decimati dai carri T34 russi. Il generale Battisti rifiutò la resa e nel pomeriggio mandò all’attacco gli uomini del “Borgo San Dalmazzo” e del “Saluzzo”: vennero completamente annientati assieme al gruppo “Pinerolo”. La Russia costò alla Cuneense 14 mila perdite umane.

Il programma
Il ricordo di quell’evento tragico verrà celebrato, a Mondovì, dal 12 al 15 gennaio con un lungo calendario di iniziative, a cura della Sezione ANA di Mondovì. Fra i momenti più interessanti, c’è la proiezione di “I girasoli”, famosissimo film del 1970 diretto da Vittorio De Sica ed interpretato da Sophia Loren e Marcello Mastroianni, che racconta la storia del ritorno di un reduce della Russia. Il film verrà proiettato al cineteatro “Bertola” alle 20,30 giovedì 12 gennaio.
Venerdì 13 gennaio, alle 16,30, verrà presentata la mostra storica presso il Museo I Alpini (Mondovì Breo, stazione di valle della Funicolare) con l’intervento del Comando militare dell’Esercito. La mostra verrà poi inaugurata presso l’ex chiesa di Santo Stefano in via S. Agostino.
Il clou della commemorazione andrà poi in scena tra sabato e domenica. Sabato 14 gennaio alle 9,30 il convegno al “Baretti” per gli alunni delle Superiori sul centenario della Grande Guerra e sulla Campagna di Russia, con una parte dedicata al ruolo delle “crocerossine” durante i due conflitti. Nel pomeriggio alle 15,30 l’alzabandiera in piazza Repubblica e alle 16 il concerto delle Fanfare; la sera alle 21, al “Baretti”, spettacolo “Bello far l’alpin, ma scomodo…” (con Ada Prucca, Gian Carlo Bovetti e Luciano Turco alle voci, strumentisti Alberto Bovetti, Attilio Ferrua, Giovanni Cellario, Corrado Leone, Mario Manfredi e Gianfraco Re; spettacolo a scopo benefico: il ricavato verrà devoluto alle popolazioni terremotate).
Infine domenica 15 gennaio arriverà in città il Labaro, stemma nazionale dell’ANA, per la filata a Breo: adunata alle 8, alzabandiera alle 9 e partenza del corteo, con conclusione alle 11 per la Messa all’Altipiano e concerto delle Fanfare alle 12.

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