Era accusato di aver “spiombato” il contatore del gas, che avrebbe dovuto essere sigillato, ed essersi allacciato alla rete normalmente. Ma è stato assolto con formula piena dal giudice: ne esce così C.P., pensionato villanovese, accusato di furto aggravato per una somma di 1.200 euro di gas.
I fatti risalgono al 2009. Siamo a Villanova, in una zona residenziale di villette plurifamigliari. La denuncia è partita da Italgas. Il tecnico dell’azienda, per rispondere alla richiesta di attivazione di un contratto di somministrazione, si recò sul posto per mettere in funzione un contatore che avrebbe dovuto essere piombato: e qui vide che non solo era stato de-sigillato, ma era perfettamente funzionante ed erogava. Segnava sul display la somma di 1200 euro di gas. L’intestatario di quel contatore è risultato essere C.P., pensionato ultrasettantenne, finito imputato per furto. L’operatore, sentito come testimone, ha spiegato: «I contatori in questione erano bloccati da un sigillo assicurato da un filo sottile che poteva venire via usando anche solo un dito. Non c’era nulla di rotto». Il pubblico ministero, Alessandro Borgotallo ha chiesto la condanna a un anno di reclusione: «Il contatore era intestato all’imputato e stava erogando – ha argomentato –. Tutti gli elementi riconducono a lui che, fra l’altro, non ha voluto rilasciare dichiarazioni per smentire gli indizi a suo carico». L’avvocato difensore: «Visto che era così facile, chiunque avrebbe potuto forzare il contatore e non c’è prova che il gas sia stato usato dal pensionato».