Il ministro ai sindaci alluvionati: «Il Governo vi sarà vicino»

«Ora che i grandi riflettori dei media si sono spenti è importante continuare a tenere acceso un faro».

Il ministro degli Affari regionali Enrico Costa venerdì è tornato a fare visita ai Comuni della Valle Tanaro colpiti dall’alluvione del novembre scorso. Per una migliore verifica della situazione e dei piani di intervento si è recato a Garessio, per poi partecipare in Comune a Priola a un incontro con la popolazione, presente numerosissima nella sala consiliare del Municipio.

«Ora che i grandi riflettori dei media si sono spenti – ha spiegato Costa – è importante continuare a tenere acceso un faro e accompagnare le comunità così duramente provate nel percorso di ricostruzione e di realizzazione degli interventi necessari. Gli amministratori e i cittadini non devono essere lasciati soli; occorre far circolare le informazioni e stabilire un canale diretto di confronto. La mia presenza oggi in Valle e a Ceva è la prima tappa di un percorso di vicinanza e dialogo con le popolazioni, che proseguirà nelle prossime settimane anche negli altri Comuni colpiti».
Costa ha spiegato ai presenti che ha incontrato il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, per fare il punto sulle fasi conseguenti la delibera dello stato di emergenza per gli eventi alluvionali in Piemonte dello scorso novembre.

«Curcio – ha continuato Costa – ha firmato un’ordinanza con la quale il presidente della Regione, Sergio Chiamparino, è stato nominato commissario delegato ad affrontare gli interventi. Il testo disciplina, tra l’altro: le modalità di redazione del piano degli interventi, la ricognizione dei danni alle proprietà pubbliche e private, la ricognizione dei danni alle attività produttive (inclusi impianti, attrezzature, macchinari, scorte di materie prime, semilavorati e prodotti finiti), l’iter di raccolta e comunicazione dei relativi dati, le modalità di immediato sostegno alle famiglie le cui residenze siano state dichiarate inagibili, la sospensione dei mutui, la gestione dei materiali litoidi rimossi dal Demanio idrico. Il Governo con lo stato di emergenza ha stanziato 51 milioni per il Piemonte in due fasi, 36 milioni nel 2016 e il resto nel 2017. Il monitoraggio dei danni ha stimato che occorreranno 254 milioni di euro per le sole opere pubbliche nelle province di Torino e Cuneo. La ricostruzione sarà complessa a avrà bisogno di tempo e di procedure ben fatte e precise; lo Stato sarà presente in queste fasi».

Il primo cittadino di Priola Luciano Sciandra, dopo aver ringraziato il ministro, ha presentato la situazione in cui versa oggi il paese: «Una prima stima dei danni ammonta a sei milioni. È necessario intervenire al più presto per mettere in sicurezza il territorio, i lavori eseguiti finora sono provvisori, occorre completarli per l’incolumità di tutti. Grazie all’intervento del ministro, l’Esercito è tornato a Priola; senza la presenza dei soldati non avremmo potuto realizzare le opere nella zona di Pianchiosso, per tanto tempo isolata. Sono qua non solo per ringraziare il ministro ma per dire grazie alla popolazione che è stata nei momenti difficili un esempio di comunità unita e molto legata. Tutti ci sono sempre stati per tutti. Un grazie anche al professor Egidio Ravotto, già sindaco di Priola, per il continuo impegno e interessamento dimostrati».

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