Mondovì: no locali? No party

Chi cerca di organizzare un party privato, a Mondovì, ha davanti una montagna di difficoltà e zero o quasi spazi.

Il mondo delle feste giovanili spesso se ne sta lontano dai riflettori pubblici. A meno che non sia oggetto di eventi spiacevoli, è un fenomeno piuttosto sommerso. Forse è per questo che si tende a dimenticarlo. Però i giovani(ssimi) non hanno mai perso la voglia di trovarsi fra di loro e fare festa. Le occasioni esistono, sicuramente, nei locali pubblici. Ma i ragazzi del gruppo “attiVì” ci segnalano un problema: chi cerca di organizzare un party privato, a Mondovì, ha davanti una montagna di difficoltà e zero o quasi spazi.

Partiamo dal fatto che un locale per cui chiedere l’autorizzazione a un party privato deve essere a norma, da tutti i punti di vista. A Mondovì non esiste un locale di proprietà del Comune, utilizzabile per questo scopo. Il Centro giovani (che si trova a Piazza) non ha mai avuto la funzione di locale per feste serali, né potrebbe averla – senza considerare il fatto che la sua fruizione ormai va in parallelo a quella dei locali usati dall’Alberghiero come laboratori. Tanto per fare un esempio: a Fossano esiste il Centro “Cascina Sacerdote”, a Mondovì non c’è nulla genere. Perché il Comune non converte uno dei mille “contenitori vuoti”, a Piazza o Breo, in spazio per party giovanili?

Oggi chi vuole organizzare una festa ha come soluzione quasi unica quella di affittare un locale pubblico, come la sala di una discoteca, a costi decisamente alti. Se invece lo spazio fosse comunale, consentirebbe prezzi più bassi. Ma non solo: sarebbe un locale monitorabile, conosciuto. La presenza dei controlli eviterebbe anche che il locale venisse visto come “concorrenza sleale” da parte dei normali esercizi pubblici serali. Uno spazio comunale di questo tipo potrebbe essere anche concesso ad Associazioni giovanili in altre occasioni: nei pomeriggi o nei weekend, per farci meeting, mini eventi, serate a tema, mini-concerti. Il calendario degli eventi organizzati potrebbe essere concordato col Comune e diffuso attraverso gli spazi pubblici (il sito web o da eventuali vetrine social comunali – se mai si decidesse di aprirli: e, per questo, rimandiamo alla puntata precedente di questa rubrica). Sotto l’impegno, ovviamente, di lasciare il locale nelle stesse condizioni in cui lo si è preso. A chi considera questa idea un’inammissibile concessione allo sballo del sabato sera, lanciamo un’obiezione: non è che se il posto non c’è, la festa non la fanno. Il titolo è provocatorio: la fanno lo stesso. In un luogo meno controllabile e magari più lontano. Comunque, non a Mondovì.

Nella foto: uno dei party organizzati da "No Comment"

Cos’è il progetto #attiVì
Uno spazio che “L’Unione” riserva alle idee dei 20enni monregalesi. Un gruppo di ragazze e ragazzi è al lavoro: le loro idee, proposte, lamentele, allarmi o suggerimenti diventeranno spunti per la nostra rubrica. A ogni puntata, un tema – fino alle prossime elezioni comunali. Loro ci mettono la voce, vediamo se i candidati ci mettono le orecchie.

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