L’ex stazione di Margarita rivive: diventerà un locale multi-funzione

Ospiterà una bottega del miele, uno studio fotografico, una sala prove e un laboratorio di scultura e forgiatura.

Sono molte ormai le stazioni ferroviarie in disuso, su linee inutilizzate, che rischiano di diventare grandi caseggiati vuoti e pericolanti. Per anni la maggior parte di queste strutture è rimasta “ferma con le quattro frecce” e nessuno ha potuto “farle rivivere”. Adesso invece le Ferrovie hanno rivisto i loro piani: da qualche tempo è diventato decisamente più facile, per un’Associazione o anche per un privato, poter stipulare un contratto di utilizzo dei locali abbandonati. A questo proposito si sta per realizzare il progetto di Emanuele Bella, intraprendente margaritese che ha chiesto ed ottenuto la possibilità di utilizzare i locali della stazione di Margarita in locazione. Ferservizi tiene a precisare che la struttura è attualmente in fase di assegnazione, ma il contratto di locazione verrà stipulato tra pochi giorni. Venerdì pomeriggio abbiamo incontrato Emanuele, dipendente di una multinazionale che opera nell’ambito della produzione e della vendita di gas tecnici, ma anche scrittore, grande appassionato di storia, di scultura nel legno, di forgiatura del ferro e titolare di un’azienda agricola per la produzione di miele.

Emanuele, spiegaci il progetto di recupero della stazione.
La stazione diventerà uno spazio multifunzionale. Innanzitutto ospiterà il laboratorio per la smielatura e lo spaccio di vendita del miele della nostra piccola azienda di famiglia. Parte degli introiti derivanti dalla vendita del miele servirà inoltre per finanziare iniziative di pubblico interesse. All’interno della stazione, oltre ai locali dedicati all’azienda agricola, ci saranno uno spazio adibito a laboratorio per la forgiatura del ferro e la scultura del legno, una sala riunioni per le Associazioni e per laboratori teatrali, uno studio fotografico che organizzerà corsi di fotografia, una sala prove insonorizzata per la musica, pensata per la Banda musicale di Morozzo, e una stanza di selezione delle “regine” per l’apicoltura. Inoltre la stazione sarà sempre aperta ad iniziative culturali o artigianali che coinvolgano adulti e ragazzi, diventando un centro di aggregazione.

Quali sono le condizioni attuali della struttura?
La stazione è disposta su due piani e non è messa malissimo dal punto di vista strutturale. Necessita di una bella pulita sia esternamente sia internamente e di un piccolo intervento di manutenzione del tetto. Appena mi saranno consegnate le chiavi, mi metterò al lavoro. Conto di poter inaugurare la struttura a giugno di quest’anno!

Chissà, magari un giorno potrà anche tornare il treno…
Speriamo proprio che sia così! Ho già parlato con Ferservizi e anche a loro l’idea è sembrata percorribile. Sul modello della Ceva-Ormea infatti sarebbe bellissimo riaprire la Cuneo-Mondovì, magari per il passaggio di treni storici, con fermate nelle varie stazioni ed organizzazione di eventi per i turisti che partecipano. Sarebbe bello anche organizzare eventi in collaborazione con i ragazzi della Birrovia di Cuneo, con i quali devo ancora parlare. Usciranno fuori sicuramente progetti interessanti!

Perché hai deciso di imbarcarti in questa avventura?
Innanzitutto perché il progetto mi diverte un sacco! In secondo luogo perché sono particolarmente legato alle tradizioni e alla nostra storia e trovo che il patrimonio della ferrovia Cuneo-Mondovì vada recuperato e valorizzato prima che sia troppo tardi. La stazione di Margarita inoltre è bene di tutti, che io voglio restituire alla comunità e ai nostri figli.

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