Clavesana, nuovo giorno di ricerche per il 30enne: stasera si valuterà se sospendere le operazioni

Le squadre ancora sul posto. Si perlustrano anche i boschi attorno al fiume, ma ormai le speranze sono poche

Le ricerche non si fermano. Ma ormai le speranze di trovare il 30enne scomparso, Alain Chierotti, sono davvero poche. O almeno di trovarlo vivo. Sono passati troppi giorni da quando la sua auto è stata rinvenuta abbandonata, vicino al ponte sul Tanaro a Clavesana, con quel biglietto scritto da lui che lasciava il suo estremo saluto ai famigliari. Il fondo del fiume è torbido e non ha consentito ai sommozzatori di cercare sotto l'acqua. Questa sera le squadre di intervento valuteranno se sospendere le ricerche.

Di Alain Chierotti, 30 anni di Magliano Alpi, non c’è più traccia da giovedì scorso, quando non è tornato a casa, in via Langhe, dove vive con i suoi genitori che, il giorno dopo, hanno provveduto a denunciare la sua scomparsa ai Carabinieri. Una vicenda dai contorni ancora vaghi e che, da quasi una settimana, vede impegnati decine di persone, Unità del Gruppo cinofilo, Vigili del fuoco, Carabinieri, la squadra Salvataggio in acqua del soccorso speciale della Croce Rossa di Cuneo, i Gruppi di Protezione civile dei paesi vicini e tanti volontari, compresi gli amici di Alain. Le ricerche si sono concentrante lungo il greto del Tanaro a Clavesana. Perché è lì che, venerdì sera, è stata ritrovata la sua auto, una Volkswagen Up bianca, in uno spiazzo tra gli impianti sportivi e l’ex-Cotonificio. All’interno è stato rinvenuto un biglietto in cui il giovane manifestava l’intenzione di farla finita e da allora le ricerche si sono concentrate proprio sul tratto del fiume che da Clavesana scende a Farigliano. Anche perché uno dei cani molecolari impiegati dai soccorritori ha seguito un percorso preciso, dal luogo di ritrovamento della vettura, sino a metà ponte. Qui si è accucciato senza più muoversi: un chiaro indizio. Domenica, inoltre, è stato trovato anche il cappuccio di un giubbotto, che parrebbe proprio appartenere al ragazzo scomparso. Tuttavia di lui ancora nessuna traccia, nonostante alcuni falsi allarmi che, ben presto, si sono risolti in una bolla di sapone. Le ricerche sono andate avanti per quattro giorni: le squadre del soccorso in acqua e quelle a terra stanno battendo le rive, da un parte col gommone e dall’altra con le unità cinofile, nonostante le condizioni meteo non certo agevoli. Le piogge di questi giorni, infatti, hanno reso il fiume torbido, rendendo praticamente impossibile l’intervento dei sommozzatori sul fondale.

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