ATTENZIONE: L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER
Anno 2029. Un Logan ormai invecchiato e malato lavora come autista e si prende cura di Calibano e di un anziano Charles Xavier, tra i pochi mutanti sopravvissuti. Ai confini col Messico incontra un infermiera della Trasingen, società decisa a creare artificialmente una nuova generazione di mutanti usando il DNA della generazione precedente, e che ora li vuole sterminare. Prima di venire uccisa, l’infermiera gli affida Laura: una ragazzina che ha gli stessi poteri di Logan – e che poi si verrà a scoprire essere sua figlia. Logan si fa convincere a portare Laura in posto chiamato “Eden”, nel Nord Dakota, dove tutti i ragazzini in fuga della Trasingen si sono dati appuntamento per uscire dal confine. Braccato dai soldati della Transingen, Wolverine vede morire prima Calibano e poi Charles Xavier, ucciso da X-24 – un clone perfetto di Wolverine. Raggiunto l’Eden, Logan e Laura si congiungono con gli altri ragazzi mutanti, dove sono costretti ad affrontare un’ultima volta le forze della Trasingen. Ed è nell’ultima battaglia che Logan muore, eliminando però il nemico e portando in salvo la figlia e la nuova generazione di X-Men.
Quest’ultimo capitolo della trilogia raggiunge un livello più maturo. Non manca ovviamente la dovuta dose di scazzottamenti e azione, ma si affronta anche il tema della fine dell’eroe. Non solo la sua fine fisica, ma anche quella spirituale. Il tema è già stato affrontato in Watchmen (2009) e Batman vs Superman (2016) ed è probabile che in futuro possa venire sviluppato con altri titoli. In questo caso l’eroe, oltre a essere rinnegato dalla società, dimenticato e perseguitato, è anche desideroso di non voler più essere “eroe”: si nasconde, è perennemente in fuga e non dà mai il buon esempio. Negli ultimi istanti di vita Logan sembra quasi avere una liberazione da questo peso, quando riesce a capire come si sente veramente una persona comune. La società pensata dal Professor X è ormai un’utopia e lui stesso è costretto a nascondersi in una cisterna imbottito di farmaci che gli impediscono di usare i poteri che non riesce più a controllare. Proprio come Wolverine, che si sveste del proprio costume per cercare di essere l’umano Logan, che tenta invano di civilizzarsi e che porta con se una pallottola di adamantio pronto a porre fine ai suoi giorni. Gli unici atti di eroismo sembrano frutto della casualità, legati all’istinto di protezione paterna e alla disperazione, che sono sentimenti che fanno parte dell’essenza dell’uomo.
A differenza di molte altre saghe sui supereroi quella degli X men non si lega ad un unico personaggio nel cui destino si canalizza tutta l’attenzione, ma continua e si rinnova nuovamente come se fosse una grande famiglia, in cui chi viene prima deve lascare il passo agli eredi accomiatandoli ed istruendoli. Charles Xavier attende Laura come se fosse la salvatrice della genia mutante e la speranza che la sua società utopica si possa ancora realizzare, chi è arrivato prima deve cedere il passo. Non a caso in questo capitolo tutti i rappresentanti della vecchia generazione periscono e nel sacrificio di Logan c’è la salvezza di una nuova generazione.
Il film che vuole essere il capitolo conclusivo lancia però l’esca per quello che riguarda il continuum dell’universo Marvel rimangono infatti senza risposta gli interrogativi su cos’è successo ai mutanti per trovarsi sull’orlo dell’estinzione, e su cosa ne sarà della nuova generazione?