A meno di un mese dal primo intervento, i volontari della Protezione civile di San Michele si sono rimessi al lavoro per terminare la pulizia della scarpata di via Rocchini. Un’area piuttosto trafficata, che rappresenta il primo collegamento all’autostrada per tutti i paesi di alta valle; un ultimo tratto di strada in cui è sempre stato comodo, troppo comodo, abbandonare i rifiuti. Il primo cittadino Domenico Michelotti lo aveva segnalato già al termine della prima tranche dell’operazione, confessando però che solo con quell’intervento sul campo ci si era potuti rendere conto della proporzione del fenomeno. Soltanto nella prima mattinata, i volontari avevano recuperato due camion di rifiuti, ma altrettanta immondizia è stata recuperata sabato mattina. «Senza contare – spiega il capogruppo Franco Sclavo – che, per ragioni di sicurezza, non è stato possibile intervenire in tutte le aree». La scarpata, infatti, scende quasi a picco fino al Corsaglia: una superficie non troppo estesa, ma molto scoscesa, da cui sono stati recuperati elettrodomestici e materassi, sanitari, utensili, sacchi di immondizia, interiora d’animali. E adesso l’intenzione è quella di prendere seri provvedimenti: all’interno di alcuni sacchi sono state ritrovate bollette e fatture, riconducibili in particolar modo ad un residente di corso Italia a Mondovì e ad un sanmichelese. «Documenti che sono stati consegnati alla Polizia municipale, che farà le dovute verifiche», continua il capogruppo Sclavo. Ma il fatto più grave è stato un altro: proprio al termine del servizio, infatti, i volontari hanno avvistato un’automobile accostarsi alla riva e abbandonare, in barba alle regole e al loro lavoro, un altro sacco nero, prontamente recuperato dalla Protezione civile, che non è comunque riuscita a cogliere in flagrante i colpevoli. «Un atto deplorevole e increscioso – commenta, fortemente amareggiato, il primo cittadino Domenico Michelotti –, che denota un totale sprezzo per la preziosa attività di volontariato portata avanti dal nostro gruppo comunale. Una mancanza di rispetto per la natura, ma anche per chi si è dato da fare per il paese. Li ringraziamo per il lavoro svolto e perché, come sempre, si sono messi al servizio della comunità, ma certamente dovremo prendere dei provvedimenti». Ad esempio? «La nostra proposta – conclude Sclavo – è quella di videosorvegliare la zona. Sono riusciti ad abbandonare i rifiuti a poche centinaia di metri da noi, figuriamoci quando non c’è nessuno…». Un occhio “digitale” che potrebbe sorvegliare la zona e permettere al Comune di rintracciare e multare i “furbetti” dei rifiuti, sprezzanti dell’ambiente, delle regole e di un benché minimo senso civico.
San Michele: telecamere contro i “furbetti” dell’immondizia?
Ipotesi al vaglio delle Autorità per combattere il fenomeno dell’abbandono di rifiuti.